Un ragazzo giapponese di 14 anni al rifuto della madre a comprargli il videogioco desiderato, si è scagliato contro di lei con un coltello da sashimi pugnalandola gravemente alla schiena. Fortunatamente per la donna i soccorsi sono stati rapidi e il ragazzo arrestato dalle autorità competenti.
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Aggredisce la madre per un videogioco
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- Pubblicato: 21-02-2012, 10:27
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Non so di preciso come siano andate le cose ma non mi stupirei se il ragazzo avesse qualche problema per conto suo (relazionale, di rapporto coi genitori, o altro) e il videogioco soltanto un oggetto del desiderio momentaneo (poteva esserlo anche un cellulare, un paio di scarpe o qualsiasi altra cosa).
Scherzi a parte (muse mi hai fatto rotolare dalla risate cmq), è scandaloso un comportamento del genere...mah, penso di essere scemo io a shockarmi per queste cose, oramai sono all'ordine del giorno (e non certo per i videogame)!
Il gioco era Cooking Mama!
...
... dopo questa mi dileguo.
Per il resto beh, uno dei tanti casi di ordinaria follia che spesso riempiono la cronaca dei giornali, e di cui come già detto il mondo dei videogiochi c'entra davvero in modo marginale.
Io spero solo che il ragazzo riceva tutte le cure di cui ha bisogno... e volendo proprio fare una critica ai genitori, che forse da ora in poi è meglio che coltelli ed altri utensili affilati siano tenuti sotto chiave.
Quindi la responsabile di tutto è la Nintendo!
Come sempre il troppo stroppia diceva bruto di braccio di ferro !!!
non hanno il senso della misura e si eccede nella reazione...purtroppo
...E la Ubisoft, è sempre colpa della Ubisoft
Come al solito, si guarda sempre la punta dell'iceberg...ma mai quello che c'è sotto veramente...
pero guardate anche questa angolazione :
per molti sta diventando una DROGA che usano per FUGGIRE dalla loro situazione ( esattamente come per quella reale )
questo è un dato di fatto perché altrimenti NON si aprirebbe branchie della medicina per curare questa dipendenza ( e se non lo sapete c'è' anche in Italia che per ora è per i video poker )
Al di la dei facili commenti della stampa che sono del tutto fuori luogo e fatti per vendere il loro prodotto : notizie scandalistiche
SE noi andiamo a analizzare con cura vediamo che di PAC MAN non si è ammalato nessuno ma di giochi alla "world of warcraft" si
cosa è cambiato ?
il gioco ?
no
la società che è malata sin nel midollo , questo è cambiato!!!
un tempo giocavi per divertititi quei 10 o 20 minuti per staccare dal mondo per poi riprendere la normale vita di ogni giorno , perché era NORMALE e FATTIBILE viverla .
MA oggi ??
oggi con la vita che è diventata IMPOSSIBILE e piena di OSTACOLI la gente gioca per FUGGIRE dalla realtà
Voi nella speranza di diventare ricco ( video poker et affini ) vuoi per immergersi in un mondo fantastico dove sei tu a dominare e a vincere ma sopratutto a essere qualcuno che conta ( world of warcraft e affini )
corretto ?
no
è l'uso del video gioco che è sbagliato in questi casi .. non si usa per quello che è : divertimento ma per quello che vorremmo che facesse : cambiarci la vita
cosa che NON può' fare
e da qui la dipendenza
non sottovalutiamo questo fatto e che NON siamo tutti uguali
Noi non consideriamo il gioco primario perché abbiamo le nostre vite
NON dimenticheremo mai di nostra moglie o di nostro figlio o di chi che sia che ci sta in torno
Ma non siamo SUPER EROI siamo solo gente che ,per ore Dio volendo , abbiamo bene in mente la scala di valori ( che oggi è una cosa del tutto dimenticata ) e sappiamo cosa è importante nella vita !!!
ma questa società ti fa vedere tutto il contrario e il contrario di tutto annullando qualsiasi voglia di scala di valore facendoti credere che tutto è lecito e tutto è possibile .
Questo porta le persone a andare in crisi se le loro aspettative non si realizzano ( e ci credo con questi schemi mentali si va in loop dopo 15 secondi netti se stai dietro al mondo ) e cercano rifugio in quello che più gli piace
alcuni nella droga ( cocaina ecc) altri nel alcool oppure ..... nei video giochi
So che è troppo facile da dire, ma sono d'accordo con Igor.
Forse il suo discorso vale anche più in Giappone, dove a mio parere (sebbene io non ci sia mai stato, forse parlo a vanvera) lo stress della società è anche più forte tra superstudio, superlavoro e talvolta una forzata educazione nei confronti del prossimo portano a cercare rifugio nella fantasia.
Comunque, stavolta è successo per un videogioco, in passato è successo per altri oggetti del desiderio.
io facevo un discorso serio e totalmente obbiettivo e proiettato nella comunità di oggi altamente malata e creatrice di dipendenze a i tempi nostri impensabili ( ricordo che c'e' anche la dipendenza da telefonini o da televendita .... ) ma evidentemente non è quello che si voleva fare
mi ritiro nelle mie "stanze"
Ho fatto una rapida traduzione per chiarire un punto inesatto riportato nell'articoletto in italiano.
Alle ore 17.40 del giorno 19, una donna di 50 anni, professione estetista, residente nella città di Ichinomiya prefettura di Aichi, ha telefonato al 110 (corrispondente al nostro 113) dicendo che era stata accoltellata in casa dal figlio.
Le autorità del commissariato di Ichinomiya sono subito giunte sul posto e hanno arrestato il ragazzo, 14 anni, il minore di due fratelli, per tentato omicidio.
Stando a quanto riportato dai funzionari di polizia, il fatto sarebbe avvenuto intorno alle 17.30, quando il giovane ha brandito un coltello con una lama di circa 20 cm. e ha trafitto la madre alle spalle.
La donna ha riportato una ferita piuttosto grave, che si estende sino al polmone sinistro, considerata guaribile in un mese circa.
Il ragazzo ha poi confermato di aver agito in questo modo, quindi di aver accoltellato la madre alle spalle, poiché era stato rimproverato severamente dalla donna, la quale gli aveva requisito il gioco che aveva da poco acquistato. Pare, inoltre, che il coltello usato fosse un normale utensile presente in casa, probabilmente un coltello da cucina.
Questa è la notizia così com'è stata riportata dal quotidiano. Quindi, il ragazzo non ha agito in seguito a un rifiuto della madre di acquistargli il gioco, bensì dopo che il gioco gli è stato portato via dalla madre, gesto che ha sollecitato in lui questo insano istinto matricida.
So bene che la sostanza non cambia, alla fin fine di follia si tratta e il videogioco è solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo nella mente di questo individuo, ma è meglio dare la notizia corretta, perché c'è pur sempre una sottile differenza fra un rifiuto e il portar via qualcosa.
Da parte mia posso dire che la società giapponese, più di tante altre, è profondamente malata e il tasso di suicidio nei giovani è fra i più alti al mondo. Persino al tg della NHK, poco tempo fa, discutevano di questo problema molto seriamente, lamentando l'eccessiva concorrenza persino in ambito scolastico e il comportamento dei genitori che obbligano i propri figli a sostenere ritmi assurdi. C'è un'imposizione di tipo militare che è ancora parte integrante del sistema educativo, soprattutto nelle grandi città, e il sistema gerarchico che ancora sottintende a determinati meccanismi non fa altro che rendere questi giovani ancora più introversi e ansiosi.
Non mi sorprende che un fatto del genere sia avvenuto in Giappone, poiché si tratta di ordinaria amministrazione. Non è la prima notizia che leggo di questo tipo e non sarà neanche l'ultima. Il problema non è certamente un videogioco, ma una società che dovrebbe essere molto più accondiscendente ed avere un atteggiamento meno coercitivo verso l'individuo. In altre parole, nel caso dei ragazzi, se sei il più bravo, se hai i voti alti, se superi i vari esami d'ammissione, allora sei qualcuno che merita di essere considerato, altrimenti vieni trattato come un derelitto e un rinnegato, specialmente dai tuoi coetanei, per non parlare del trattamento che spesso ti viene riservato dai tuoi genitori. E' una società senza vie di mezzo e spesso e volentieri i risultati sono questi, cioè di ragazzi che arrivano persino ad attentare alla vita della propria madre. Nel migliore dei casi si tolgono la vita, se proprio non ce la fanno più.
Chiusa la parentesi seria, mi chiedo solo di che cavolo di gioco si trattasse per incavolarsi così tanto.
Bimba: "Papà lo voglio!"
Papà: "No non si puo tesoro"
---Se lo prende da sola ed alla cassa---
Papà: "Ah alla fine è caduto nel carrello" e lo paga!
WTF?