I protagonisti di questa "caccia al pirata" (o meglio: all'"utilizzatore finale" della copia pirata scaricata tramite client torrent) sono: Atari, Codemasters, Square Enix e Ubisoft.
Stando a TorrentFreak (LINK), le suddette compagnie intenderebbero rintracciare i "pirati" tramite l'analisi degli indirizzi IP, per poi pretendere un risarcimento pari ad 800 € per ogni gioco scaricato illegalmente a loro danno.
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Alcuni noti publisher pretendono risarcimenti dai fruitori di copie pirata dei loro giochi
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- Pubblicato: 17-01-2012, 18:30
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Alcuni noti publisher pretendono risarcimenti dai fruitori di copie pirata dei loro giochi
Tag: atari, ubisoft, giochi, curiosità, novità, square enix, codemasters, notizia, pirateria, pirati, iniziativa, riportata, pirateria videoludica, torrentfreak, alcuni noti publisher, pretendono, risarcimenti, pretendono risarcimenti, fruitori, copie pirata, scaricati, client torrent, torrent, contro la pirateria, fruitori della pirateria, rintracciare, indirizzo ip, pretendere, ogni titolo, scaricato illegalmente
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Alla fin fine, se ci pensate, sono uno dei pochi beni, se non l'unico, che non è mai stato colpito da rialzi ingiustificati, tenuto conto di inflazione, euro e altro.
E tenuto conto della loro complessità attuale, dal numero di persone coinvolte ecc...
Negli anni novanta una cartuccia per console, o un gioco nuovo PC, costavano quanto costa oggi un titolone PS3 o XBOX.
Addirittura su PC va anche meglio.
C'è in più, anche, una maggiore possibilità di scelta, di risparmio, offerte speciali sotto festività, che prima non esistevano.
Anche un gioco nuovo PC, ad esempio: Skyrim, 50 euro al lancio, ma proprio al lancio lo presi su GMG a 40euro (comprai un FIFA per amiga al prezzo di 120000lire, circa 60euro...).
Voglio spendere di meno? Trovo tanta roba buona anche a 5euro, e offerte speciali giornaliere anche su titoli abbastanza recenti.
Secondo me il prezzo è una scusante.
Io compro originale sempre (ormai quasi tutto in DD), ma sono arrabbiato lo stesso, ogni volta che leggo le condizioni di contratto che impongono i vari store: mi sento legalmente raggirato. Desidererei un maggior rispetto (il cliente ha sempre ragione... non vale più?) proprio per chi compra, che magari comprerebbe anche di più. E poi magari la voce gira e altri si aggiungono al carro.
Non so se le proposte che fai tu siano applicabili, e purtroppo non so farne di diverse. Trovo però che l'unica forma di protesta che noi consumatori possiamo mettere in atto sia proprio il rifiuto di acquistare la solita fuffa a prezzo pieno al day one: inutile che tutti dicano "chemmerda il nuovo COD!" se il gioco poi vende qualche milionata di copie! Dovremmo boicottare anche la distribuzione digitale, Steam si riserva troppi coltelli dalla parte del manico per i miei gusti: se tra due anni smettono di supportare il gioco che ho pagato, chi ce l'ha in quel posto? Proprio per questo su Steam compro solo in caso di megasconti. A natale mi sono "regalato" King of Fighters XIII per X360, ed è stato il primo gioco full price acquistato in due anni (e si, ne valeva la pena): se avessi potuto prenderlo in DD, avrei mandato tutto all'aria e avrei aspettato di trovarlo a 10 euro.
Ormai il mercato del videogame è maturo, i giochi sono prodotti seriali fatti per massimizzare il profitto, non è roba fatta da nerd per il nerd come vent'anni fa: da clienti appassionati ci hanno trasformato in consumatori, pecore che belano ma intanto brucano lo stesso. La soluzione non è la pirateria, la soluzione è far capire che se noi non compriamo, loro non mangiano.
Ma i tanti che sono lì fuori, e sono loro il mercato, purtroppo.
Per la questione pirateria, poi... ho uno zio che mastica di computer e console da quando io ero in fasce. In pratica è grazie a lui che riuscii a mettere le mani sul c64, dopo che ogni tanto lo portava a casa mia per farci vedere i giochi.
Una persona che ha sempre copiato e scaricato illegalmente.
Addirittura una volta gli feci vedere come funzionava un emulatore psx, e poco tempo dopo si fece tutta la libreria dei suoi giochi, e fatto una bella postazione in casa, con pad annesso, per fare giocare i figli alla psx sul PC, mentre al fianco una bella ps2 modificata con i giochi comprati tutti la domenica al mercatino a 5 euro l'uno...
A volte ne parlavamo, e sai che mi rispondeva sempre?
Io lavoro per mantenere la mia famiglia, per mangiare, per andare in vacanza, per togliermi gli sfizi.
I giochi mi piace averli, ma non mi interessa comprarli. Ma perchè dovrei se li trovo gratis? Mica sono un pollo io...
E' una forma mentale quella, indipendentemente dal loro prezzo. Se ci sono gratis, perchè pagare? Non si può fare nulla.
Per la questione PC-console, la causa principale sono le limitazioni e i controlli che Sony e Microsoft impongono quando si va online, per cui la gente sa che conviene poco. Per questo lo si fa per PC. Magari per la PS3 in casa ogni tanto il gioco originale lo si compra.
Però...
Fosse solo che piratare è sbagliato non ci sarebbe nemmeno da dibattere. Il punto è quanto è lecito guadagnare dai videogiochi. Io, purtroppo per me, ho una situazione economica piuttosto disdicevole ma adoro videogiocare, come ascoltare musica o guardare film. Per le ultime due si può rimediare a basso costo, accontentandosi di ciò che va in tv e in radio.
Per i giochi è diverso: vanno comprati. Ok, non posso spendere 60 euro e non lo faccio. Ripiego sull'usato che è una pratica di totale legalità. Ma se cominciano a vietare l'usato, come del resto qualcuno sta già facendo, obbligando a "riattivare" il gioco, non dovrei un attimino incazzarmi? E se un dannato Mass Effect 3 lo vendono in digital delivery allo stradannatissimo prezzo di 50 € invece che 60, non dovrei incazzarmi ulteriormente?
All'utente incazzato e penso di poter dire anche sbeffeggiato, quanto potrà interessare delle politiche di EA e Ubisoft che, fra l'altro, sono le due compagnie più in salute del mercato?
Alla gente interessa videogiocare e di sicuro preferirebbe farlo nella maniera più legale possibile. Se le compagnia barano come nel caso dell'usato c'è da aspettarsi che lo facciano anche gli utenti, che avrebbero pure le loro ragioni. Detto da uno che per gli Humble Indie Bundle versa almeno il triplo della media.
Ci sarebbero tantissimi aspetti da sviscerare, dal prezzo "strano" di un titolo in DD (costa quanto lo scatolato ancora? Perchè?), al discorso dell'usato.
Per quest'ultimo non compro nulla (dopo avere litigato con Gamestop per Dirge of Cerberus che si bloccava a metà gioco, e mi ero rifiutato di fare la loro assicurazione... io dissi loro: siete dei buffoni, mettete il prezzo del gioco 1-2 euro in più, comprensivi di assicurazione se proprio volete, ma questo lo vedo come un ricatto una volta arrivato alla cassa, mentre sto per pagare... volete che faccia pure la figura del morto di fame davanti agli altri clienti?), ma ora acquisto in DD solo in sconti (solo Skyrim e Fifa 12 appena usciti).
Per il discorso del "quanto dovrebbero costare" anche si può ragionare tanto: io sono convinto che di mezzo ci siano persone che lavorano 16ore al giorno a salari da miseria e contratti a tempo, mentre altre che non fanno praticamente nulla che poi vanno in giro in Lamborghini. Come in tutte le attività di grosse imprese, del resto.
Parlando di un altro argomento che avevo tralasciato, trovo anche che sia più che legittimo "piratarmi" un gioco che ho comprato, se non altro per non rischiare di rovinare il DVD o per non avere il cd che gira sempre inutilmente. Inutile dire che sono anche per la condanna senza appello di tutte quelle procedure di autenticazione o controllo che, senza porre un vero ostacolo ai pirati, vanno in culo all'utente legittimo: epic fail, il tuo nome è Starforce!
Sul perché i titoli DD costino quasi uguale agli scatolati non ho una risposta, tempo fa leggevo che il grosso dei costi per il produttore non è nel supporto: non sono sicuro di crederci, però non ho le conoscenze per confutare la cosa. Sicuramente qualcosa ci risparmiano, ma magari il costo dei server va a compensare quello del packaging e della distribuzione. E' anche vero che su Steam le offerte si sprecano, magari sono limitate nel tempo ma ci sono e le trovo convenienti. Trovo odioso invece il fatto di non avere nessuna reale garanzia che potrò far funzionare il gioco acquistato oggi anche tra dieci anni, o anche tra un anno se è per questo.
Non ci credo se non sono costi alti.
E dopotutto vendere in DD annulla drasticamente tutto: devi avere solo un server (sai che guaio, se poi sei il distributore di tutti i software di ogni produttore con cui hai accordi commerciali sui guadagni) ed una copia del prodotto. Lo scarichi all'infinito.
Problema di banda? No, problem: se intasata l'utente ha il blocco col messaggio riprova più tardi...
Il fatto di trovare la scusa che un gioco in DD costi quanto uno scatolato mi sa tanto di scusa del prezzo della benzina (quando il petrolio si abbassa, essa comunque cresce).
Invece ci sono politiche ben precise dietro, nelle quali conta quanto massimizzare il guadagno, a qualsiasi costo.
Nessuno ti regala nulla se continua a guadagnarci bene.
Tanto che le offerte su titoli appena usciti le fanno solo per quelli che vendono male... a causa di problemi di difettosità del codice e del passaparola tra gli acquirenti delusi.
Per l'usato, continuo a pensare che sia sempre un campo grigio.
A me non è chiaro, legalmente, sul software, come stanno le cose.
Una cosa è certa: alcune catene ci marciano troppo sopra sull'usato, e da questo punto di vista, io, un semplice cliente, storco il naso. Pensate coloro che sono proprietari di quel prodotto.
Fare un secondo guadagno sullo stesso prodotto, poi è davvero illecito da parte di un publisher?
Anche qui, campo grigio.
Dopotutto nel DD loro fanno scaricare lo stesso prodotto da milioni di persone, guadagnandoci sopra.
Non so dare risposte a questo.
Report: Ubisoft, Atari, many other publishers requesting payment from German pirates | Joystiq
Esempio: "Pierino contro le zombesse spogliarelliste" sviluppato da Watersoft (prodotto di fantasia) è un gioco tripla A ed esce il 15 Dicembre 2012 in prima stampa al prezzo di mercato di 60 Euro tondi tondi. Dopo sei mesi, il 15 Giugno 2012 esce una nuova edizione "budget" a 30 Euro. Vi pare ancora troppo? Esattamente un anno dopo, il 15 Dicembre 2013 esce in versione "Classic" a soli 15 Euro, e, superati i due anni di età la versione finale "happy price" a soli 10 Euro...
Se tutti i giochi seguissero questo iter non ci sarebbe affatto bisogno di pirateria o mercato dell'usato (che ricordiamolo nella mente dei produttori di software sono praticamente la stessa cosa!), basterebbe solo aspettare e decidere quando comprare il gioco.
Questa politica adesso è realizzata quasi esclusivamente dal mercato spontaneo dell'usato, ed è un vero peccato...
Ora non succede più così ,ci vogliono anni per vedere una versione platinium o classic e ,se lo merita solo il videogioco che vende e costa sempre troppo dalle € 29,99 alle € 19,99 ,quando va bene.
Ma che politica del kaiser è?
Sempre dallo stesso punto di vista, posso dirti che il grosso dei ricavi si fa nei primissimi mesi del lancio di un gioco, addirittura nelle prime settimane almeno per i titoli con dietro investimenti pesanti. Ecco il perché delle aggressive politiche di preorder portate avanti da molti: fa gli interessi di tutti gli anelli della catena, perché molti ordini garantiscono un certo credito presso il publisher, che considera come già vendute al day one le copie preordinate e ne consegna di più al punto vendita. L'usato secondo me sposta poco i termini dell'equazione, perché nel primo periodo il prezzo è quasi uguale al nuovo, la differenza è di 5-10 euro al massimo.
Il motivo è sempre lo stesso: escono giochi in continuazione, il nuovo avanza sempre, e la visibilità di un titolo è ridotta a un periodo breve. A un videogiocatore "vero", uno che si rigioca i titoli, li analizza e tenta un approccio "critico", questo importa relativamente. Ma, come scrivevo qualche post più su, il mercato è cambiato. Oggi l'obiettivo del produttore non siamo tu o io, che rigiochiamo titoli di vent'anni fa (perdonami la presunzione di conoscere i tuoi gusti), a meno che non ce li possano rifilare su una console nuova. L'obiettivo di ogni produttore è vendere il gioco nuovo, che viene regolarmente cacato fuori ogni 15 giorni, e per far questo gli serve un consumatore educato a desiderare sempre l'ultimo arrivo. Dell'acquirente che aspetta il taglio del 50% secondo me gli importa poco, anzi: sono convinto che i ribassi siano spesso dovuti alla necessità di far spazio in magazzino e sullo scaffale, piuttosto che dal venire incontro al consumatore.
Se vuoi un indizio di come le cose funzionino, pensa al sistema delle recensioni e dei voti utente. Un titolo importante riceve quasi sempre voti alti all'inizio, e alcuni casi di valutazioni sgradite al publisher hanno sollevato dei polveroni mica male: pensa a Alone in the Dark o Kane & Lynch per esempio. D'altronde, dopo un po' la gente comincia a giocarci per davvero con 'sti giochi, e sul web cominci a trovare chi si lamenta come un bambino scemo, ma anche chi dà un'opinione un minimo qualificata su un titolo, e cominci ad accorgerti che se gratti un po' la superficie saltano fuori le magagne. Continuando con un recente esempio di gioco-presa per il culo: secondo te la Bethesda vende Skyrim meglio all'uscita, con recensioni polarizzate sul 9+, o quando dopo un mese i suoi infiniti bug sono ormai la barzelletta del web? Tutto il sistema è pensato per sfruttare un gioco all'uscita, dopo due mesi un titolo è irrimediabilmente vecchio.
Se un titolo vende 1milione di copie, se su supporto fisico, devi metterci un costo immane dovuto a tutto quello che ci gira intorno (costo materiali di confezionamento, del supporto fisico stesso, accordi di qui e di là per distribuzione ecc..., costi di trasporto (in tutto il mondo!!!) e altro che ora non mi viene in mente). Sul DD non c'è assolutamente nulla di tutto questo. Non ci credo che mantenere 1-2-3-4-5-6 server costi così tanto, tenuto anche conto che sugli stessi server ci metti anche tutti gli altri titoli.
Altrimenti non verrebbe nemmeno implicitamente citata nelle condizioni d'utilizzo di un software. Per questo parlo di zona grigia. Se quelle condizioni sono "incostituzionali" qualcuno le dovrebbe proibire. Invece nessuno agisce mai. Perchè? Forse perchè nessuno le legge mai?
Bisogna capire a questo punto cosa si intenda per pirateria.
Non dico che il DD non convenga al produttore, attenzione: sono convintissimo anch'io che abbiano una grande convenienza a usare piattaforme come Steam. Dico solo che gestire un business come il DD non credo sia semplice come può sembrare, e sono sicuro di aver letto in passato che i costi aggirati tramite esso non incidono quanto l'utente finale si aspetta. Ovviamente non mi ricordo dove avevo pescato l'articolo, se in rete o su qualche rivista. Oltretutto è roba di qualche anno fa, non escludo che la situazione sia radicalmente cambiata. Consideriamo anche che nella cara vecchia Europa ci tocca pagare in Euro, e i simpatici amici di Steam hanno fatto la splendida equazione 1$=1E, che ce lo mette in quel posto.
I problemi credo nascano nel momento in cui un terzo soggetto (un rivenditore) inizia a far da tramite tra due privati cittadini, trasformando la zona grigia in un business. In particolare, mi pare che i casini derivino dal fatto che le grandi catene (almeno negli USA) vendevano le copie usate e scontate nello stesso espositore di quelle nuove, sfruttando l'impatto pubblicitario del titolo per vendere l'usato su cui hanno un ricavo maggiore. Ecco perché assistiamo a pressioni lobbistiche finanziate da chi ha interesse a regolamentare in un certo modo il settore, e i recentissimi eventi successi in America ne sono un esempio.
L'unica cosa è forse parlare di zona grigia per le copie di backup, che invece mi sembra che siano tranquillamente consentite.
Addirittura anche Steam consente di farla. Ed anche le avvertenze legali nei manuali se non sbaglio affermano che copie di backup possano essere usate solo a fini personali. Senza però divulgarle.
Per questo parlo di zona grigia: ci consentono di fare una cosa, salvo poi costringerci a usare mezzi illeciti per poter realizzare un nostro diritto. Simpatica come cosa, no?
Che poi, stranamente, su Steam il backup si fa tranquillamente senza nessun problema...
C'è una serie di linee con un inizio, che parte dal bordo ed arriva all'altro bordo, alla fine.
Alcune linee ci vanno dritte, altre curvano, ma arrivano sempre alla fine.
Altre ancora, invece, fanno percorsi tortuosi. Si intersecano con altre linee, curvano e ritornano alla partenza...
Una matassa: è la legge.
Le linee dritte o curve sono quelle che definiscono chiari alcuni concetti: la pirateria è un furto, ad esempio.
In genere, però, sono quelle linee che definiscono le linee guida di chi comanda, di chi ha i veri interessi.
Le linee che ritornano indietro, si intersecano, fanno i nodi, sono quelle che sembrino andare dalla parte della gente comune. Ti sembra... queste linee partono: e tu ti senti tutelato.
Ma poi scavi a fondo, cerchi di farti strada nella matassa e... ritorni indietro, o segui circoli viziosi indefinitamente, o raggiungi un vicolo cieco come in un labirinto.
E allora lo fai presente... e ti viene risposto: la legge è sempre la legge...
Ma in realtà non importa a nessuno, tra quelli che disegnano quei ghirigori, dove vadano a finire quelle linee...
Dall'altro, le leggi sono fatte per difendere degli interessi, e in base al peso degli interessi in gioco, cioè in pratica dei quattrini in ballo.
Sinceramente, come consumatori abbiamo poche tutele, per quello secondo me la miglior difesa è cercare di essere più informati possibile prima di fare una scelta. Se l'ultimo titolone strapompato venisse lasciato in massa a prender polvere sugli scaffali invece di vendere a busso, forse le perdite farebbero riflettere chi l'ha messo in commercio.
Eppure non abbiamo mai pensato di chiedere un risarcimento.....
Scherzi a parte, i romani dicevano "caveat emptor", si cauteli il compratore: io proprio per questo motivo a scatola chiusa non compro più nulla che costi oltre i 20 euro. Demo, o non se ne fa niente!
Come si dice, chi è causa del suo mal...
Sembra quasi che questa infelice "iniziativa" cerchi disperatamente di avvalorare il seguente "spot":