Dopo i 14 suicidi verificatesi nel 2010 presso l'impianto Foxconn di Shenzhen, l'azienda è recentemente tornata alla ribalta della cronaca per la clamorosa protesta inscenata da ben 300 operai in servizio presso il Foxconn Technology Park di Wuhan.
Questi dipendenti, infatti, esasperati dalle degradanti condizioni di lavoro, nonché dalla diffusa insicurezza, hanno cercato di ottenere almeno un aumento di stipendio. Dopo lunghe trattative, Foxconn si sarebbe accordata con gli operai per interrompere il rapporto di lavoro e concedere loro una buonuscita... salvo poi rimangiarsi quest'ultima.
Il conseguente muro contro muro, quindi, ha rischiato di sfociare in una tragedia quando i dipendenti hanno minacciato un clamoroso suicidio di massa che per fortuna è stato scongiurato dal provvidenziale intervento del sindaco di Wuhan, avendo questi dissuaso gli operai dal compiere gesti estremi.
Dato che l'impianto bloccato dalla protesta è legato alla produzione di XBox 360, Microsoft si è sentita chiamata in causa in quanto spiacevolmente coinvolta nel nuovo clamore mediatico. Inevitabile quindi la "rassicurante" dichiarazione rilasciata in merito da un portavoce della Casa di Redmond:
"Prendiamo le condizioni di lavoro nelle fabbriche che producono i nostri prodotti molto seriamente e stiamo indagando su quanto accaduto. Abbiamo un rigoroso codice di comportamento rivolto ai fornitori che enuncia le nostre aspettative, monitoriamo le condizioni di lavoro da vicino su base continuativa e risolviamo i problemi man mano che emergono. Microsoft è impegnata a offrire un trattamento equo e sicurezza per i lavoratori impiegati dai nostri fornitori, e assicurare che tutto avvenga in conformità con la politica aziendale."
Già... il problema è trasversale. Nel 2010, sempre in relazione a Foxconn, furono chiamate in causa Apple, Dell, HP e Sony:
Inside China factory hit by suicides - CNN
http://www.nytimes.com/2012/01/26/bu...1&pagewanted=1