Steve Jobs cede alla terribile malattia a soli 56 anni
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- Pubblicato: 06-10-2011, 10:08
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Steve Jobs cede alla terribile malattia a soli 56 anni
Sparisce una delle figure più importanti dell'intera storia dell'informatica. E' morto oggi ad appena 56 anni e dopo anni di sofferenza, sopraffatto da un tumore al pancreas.
Nei lontani anni Settanta fu co-fondatore della Apple, ma nel corso degli Ottanta ed inizio Novanta si è dedicato anche ad altri progetti fino al ritorno agli studi di Cupertino nel 1998 per ridare lustro ad un'azienda che attraversava il suo momento più difficile e guidarla fino a pochi mesi fa.
Per noi retrogiocatori, la figura di Jobs è importante per il suo contributo agli Apple Computer, appunto, sui quali sono nati molti grandi brand americani negli anni Ottanta, da Ultima a Prince of Persia. Egli ebbe anche breve collaborazione con Atari, per la quale elaborò parte della circuiteria di Breakout.
Il resto è storia recente, dalla rapidissima ascesa nel mondo dei computer e con l'imposizione dei Mac nel mercato di massa, trainati dalla straordinaria popolarità di iPhone e iPad.
Queste le parole che campeggiano sul sito della Apple:
«Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple». «Nessuna parola - ha datto Tim Cook, amministratore delegato di Apple dopo l'addio di Jobs l'estate scorsa - può adeguatamente esprimere la nostra tristezza per la morte di Steve o la nostra gratitudine per l'opportunità di aver lavorato con lui. Onoreremo la sua memoria dedicandoci a continuare il lavoro che lui amava così tanto»
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Ciò detto, va ribadito che questi sono solo i meriti imprenditoriali degli ultimi anni che però ribadiscono la lungimiranza di chi già nella prima metà degli anni '70 ha dato un contributo fondamentale alla diffusione dei personal computer, essendo stato uno tra i pionieri che "ci credevano" e avevano i cosiddetti per investire tutto in un futuro a mala pena vagheggiabile.
E' un controsenso pretendere di rendere accessibili i computer e venderli a oltre mille euro, non parliamo dei telefoni che a differenza dei computer sono di qualità da tempo inferiore ai concorrenti pur rimanendo più costosi. Ma Apple è piena di controsensi e piuttosto spregiudicata a sfruttare l'immagine del morente Jobs come bandiera di una filosofia che davvero non esiste più.
I progetti di One Laptop for A Child, di Ubuntu, di Microsoft (a cui si può dire tutto ma certo non di aver venduto caro il suo sistema operativo) sono REALI tentativi di diffondere il computer. E mistificare le operazioni commerciali con la filantropia è spregevole.
Poi è chiaro che indirettamente i successi di Apple abbiano dato un notevole inpulso al boom degli smartphone e alle nuove frontiere della comunicazione mobile e, in questo senso, il contributo della mela alla società non è affatto da sottovalutare.
Per il resto, una mitizzazione che trasforma un personaggio intrapendente, lungimirante, scaltro e dotato di notevoli doti imprenditoriali in un benefattore disinteressato dell'umanità non può che essere fuorviante rispetto alla realtà dei fatti.
Per quanto riguarda invece i meriti, purtroppo l'unico è il marketing, perchè a livello informatico non ha innovato proprio un bel niente, mi spiace per i credenti di questa pseudo nuova religione, ma non esiste alcun documento tecnico firmato da Jobs, la maggiorparte delle cose sono state copiate da idee di altri, gli altri inventano e lui e l'amico finto rivale bill copiano, comprano e rivendono.
Scusate la crudezza ma non riesco proprio a capire questo delirio pseudo tecnologico che porta la gente a idolatrare un venditore.
<< Steve Jobs da Cupertino era il Leonardo da Vinci del nostro tempo. >> (Matteo Renzi - Sindaco di Firenze -il testo pubblicato al link che segue è anche il corsivo del quotidiano La Nazione-)
http://networkedblogs.com/o7zR3
Ora per non essere da meno pretendo che il sindaco della mia città (Pisa) paragoni Jobs a Galileo Galilei!
Anche se genio è troppo, di certo come imprenditore. Non è da poco vendere oggetti a più di quello che valgono.
Ma la parola "genio", permettetemi, va a ben altre menti.
In TV ho visto molta operazione commerciale, mi spiace.