E' presto per definire la capacità di rinvigorire l'interesse del pubblico verso la console Nintendo del taglio di prezzo, ma la prima settimana di sconto finisce in chiaroscuro.

Un +719% nelle vendite rispetto alla settimana precedente (ovviamente molto negativa), infatti, va letto senz'altro come una importante inversione di tendenza, così come è significativo il primo posto tra le console vendute, che il 3DS non raggiungeva dal lancio, ma analizzando il quadro più da vicino si scoprono dettagli che lasciano qualche velo di perplessità.

Delle 314mila unità piazzate, infatti, oltre 200mila sono state vendute sul territorio giapponese ed è un numero francamente impressionante. La Nintendo ha lanciato un gioco dei Pokemon per dare una mano all'hardware, ma le creaturine Nintendo si sono dovute inchinare ancora una volta alla PSP che ha fatto meglio con Monhun Nikki.

Il problema per Nintendo è sugli altri territori. In Europa, infatti, i 50mila 3DS hanno fatto peggio dei 51mila DS e delle 61mila PS3, ed una situazione molto simile si è vista in America, con una X360 che arriva davanti con 74mila unità contro le 57mila del 3DS.

E' facile che nei prossimi giorni il quadro possa ulteriormente migliorare per il 3DS (la settimana successiva a quella dei tagli fa spesso meglio), ma i numeri, almeno per ora, non sono clamorosi e non garantiscono alla compagnia di Kyoto un margine per restare tranquilli in attesa della Vita.

Sarà necessario quantomeno mantenere il trend per diverse settimane, ma sono imminenti sconti su PSP e PS3 che ruberanno certamente l'attenzione di una parte dei videogiocatori. Se le cose dovessero andare male, chissà che la Nintendo non riduca ulteriormente il prezzo all'arrivo definitivo della rivale Sony.

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