Abbiamo dovuto accettare un po' di tutto nella nostra posizione passiva di videogiocatori e già i survival horror ci hanno abituati a cambiamenti significativi con Resident Evil, che si è trasformato da simil-Alone in the Dark in sparatutto in soggettiva con la serie Survivor per modificarsi in TPS dal quarto episodio in avanti. Per fortuna, però, erano tutti horror.

Quando è nato Silent Hill i giocatori erano felici di avere una variante molto più "psicologica" del terrore e così andava bene. Oggi, tuttavia, c'è un forte desiderio di cambiamenti, ma qualcuno, evidentemente, ci prova nella maniera sbagliata.

La saga horror della Konami diventa quasi un arcade da giocare in cooperativa con Book of Memories, che ha pochissimi punti di contatto con la storia del brand. Ci siete rimasti male? Qualcuno pensa che il nome Silent Hill sia giusto uno specchietto per le allodole?