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Si tratta di una tecnologia già utilizzata in campo medico, ma finora nessuno aveva pensato di portarla in ambito videoludico.

A svilupparla per le masse è la società Euclidon, dalla lontana Australia. L'obiettivo è diventare meno dipendenti dal poligono che, per quanto utile nelle prime fasi della grafica tridimensionale, è diventato sempre più pesante da gestire a causa di texture, ombreggiature, bump mapping e così via. Inoltre, la modellazione poligonale richiede moltissimo lavoro per ottenere risultati decenti, facendo aumentare a dismisura i costi di sviluppo.

La grafica ad atomi proposta dagli australiani, invece, utilizza delle meccaniche procedurali per il rendering della grafica che permettono al computer di risparmiare moltissimi calcoli. L'engine non è stato chiamato casualmente Unlimited Detail, perché come si evince dal video consente davvero di usufruire di strutture tridimensionali assurdamente particolareggiate.

Uno dei grossi vantaggi pubblicizzati è la facilità con cui è possibile introdurre oggetti del mondo reale in quello virtuale semplicemente eseguendo degli "scans" di essi, come nell'esempio della pietra, feature che permetterà di ricreare ambienti 3D complessi in poche ore di lavoro. Le prestazioni sono un altro punto di forza, infatti le incredibili scene (particolarmente impressionante lo zoom nel dettaglio dei singoli sassi a terra) girano a circa 20 FPS, un risultato dignitoso considerando quanto roba c'è su schermo.

Nel video non se ne parla, ma di problemi ce ne sono. Innanzitutto, questo engine è per ora tutto a carico della CPU, visto che non esiste un hardware capace di accelerare la grafica ad atomi (un po' come capitava col motore Voxel degli anni Novanta). Inoltre, gli sviluppatori dovrebbero cambiare radicalmente il loro approccio al lavoro, portandosi in una direzione sconosciuta e piena di rischi. Infine, come ogni cosa che si basa su sistemi procedurali, ci saranno dei "paletti" che, almeno nei primi tempi, potrebbero creare difficoltà agli artisti: non è un caso che la conformazione dell'isola sia fortemente scriptata, costituita da evidenti blocchi.

Probabilmente, la soluzione migliore sarebbe un ibrido poligono/atomo, ma ci vorrà sicuramente non poco per assistere ai primi esperimenti seri. Nel frattempo, per voi c'è un filmato molto interessante commentato da un membro della stessa Euclidon che illusta le peculiarità dell'engine. Da vedere assolutamente in HD!