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Com'è possibile che l'uomo che intuisce prima di tutti le potenzialità del touch screen e del motion controller si ritrovi di colpo, nel giro di pochissimi mesi, a fare pubblica ammenda, rischiando di fiondare la Nintendo in una profonda crisi?

E' un classico dei bizzarri giochi di mercato, ma il produttore di Kyoto non ne ha azzeccata una quest'anno: prima ha cominciato col dimenticare la Wii, lasciandola sguarnita di titoli di alto livello, poi ha lanciato un 3DS allo sbaraglio senza nessuna tutela, gettandolo in pasto alle terze parti che lo hanno sfruttato malissimo, infine con la presentazione della Wii U si è generato un caos notevole costituito da false promesse di giochi ed un eccessivo susseguirsi di smentite.

Il responsabile? Più di uno, ma soprattutto Satoru Iwata, capo della divisione giapponese che, dopo aver riconosciuto le sue colpe si è ridotto lo stipendio di un tondo 50%. Lo hanno seguito a ruota gli altri dirigenti nipponici di alto rango, ma fermandosi al 30%.

Nel frattempo, Reggie Fils-Aime non risponde al telefono.

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