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Videogiocare su PC diventa ogni giorno più complicato, eppure un tempo bastava infilare un dischetto nel drive.

Come mai? Tutta colpa della pirateria... o dei produttori che se ne inventano continuamente di nuove per ridimensionarla. Che essa sia un grosso problema per il mercato è vero, così come il fatto che finora non vi sono state protezioni durature, anzi, talvolta persino i possessori del software originale si piegavano alla tentazione dei "crack" per evitare parecchie seccature.

Uno dei publisher più accaniti nella lotta all'illegalità è la Ubisoft, attentissima a salvaguardare i propri interessi anche a costo di inimicarsi parte del pubblico, come nella sua politica contro l'usato e nelle vendite dei finali dei giochi a parte, nel famoso caso di Prince of Persia.

Negli ultimi tempi la casa francese impedisce di giocare ai propri titoli se disconnessi da internet, in maniera che il loro server possa controllare l'autenticità del software ogniqualvolta lo si voglia utilizzare. Niente connessione, niente gioco. Un bel problema per chi sfrutta un notebook e magari vorrebbe concedersi una partitina senza una rete wireless a disposizione.

In Francia, però, ne vanno orgogliosi, sostenendo che la loro strategia ha dato i suoi frutti, riducendo il software pirata circolante. A costo di impedirvi di giocare.

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