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Il considerevole taglio al prezzo del 3DS ha un solo precedente nella storia della casa giapponese ed ha un nome inquietante: Virtual Boy.

Difficile che le cose possano andare così male, ma alcuni calcoli fatti da IGN indicano che da quando è stata lanciata sul mercato la console Nintendo ha venduto meno della metà della PSP, una macchina già vecchia di sei anni che in teoria non dovrebbe considerarsi neppure una concorrente diretta, e persino sul fronte del software, uno dei punti deboli del portatile Sony, c'è stato un netto svantaggio.

L'autorevolissimo Bloomberg, invece, fa i conti in tasca a Yamauchi, presidente storico e azionista di maggioranza di Nintendo: le minori entrate previste per il taglio ai prezzi del 3DS (che significa ricavare molto meno dalla vendita della sola macchina) hanno fortemente ridimensionato le entrate previste, al punto da far perdere di colpo al presidentissimo ben 312 milioni di dollari, in proporzione al 10% di azioni in suo possesso.

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