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ID: 253867Euthanasia (LINK) è uno sparatutto 3D per PC realizzato da Serygala tramite FPS Creator e distribuito gratuitamente dal 28 Settembre scorso.
La notizia non confermata di una futura versione retail del suddetto titolo (probabilmente "estrapolata" dall'annuncio di un remake, effettivamente postato dall'autore nel sito ufficiale) ha scatenato l'ennesima polemica politica incentrata sulla supposta "pericolosità ideologica" dell'"amorale" medium videoludico.
La nuova levata di scudi non dipende dal titolo in sè, essenzialmente un 3D shooter caratterizzato da tematiche orrorifiche calate in un setting cupo, tetro e deprimente perfettamente in linea con l'"incubo di morte" vissuto dal protagonista.

La vera peculiarità dello sparatutto, infatti, è tutta nell'"antefatto".
Il protagonista è un ex militare che, dopo aver subito un terribile incidente e perso l'uso delle gambe, tenta il suicidio per poi venire ricoverato in stato comatoso in un ospedale psichiatrico.
Quì esce dal coma e, dietro sua espressa richiesta mirata a far cessare le terribili sofferenze che lo tormentano, viene aiutato da un medico a passare a miglior vita simulando un suicidio.
Solo a questo punto inizia il gioco vero e proprio, con il giocatore che "vivrà in prima persona" gli ultimi incubi del protagonista.

Euthanasia è ora oggetto di vibranti proteste e attacchi da parte di diversi esponenti del panorama politico italiano.

Paola Binetti, deputata dell’UdC, ha chiesto di vietare la vendita del titolo ai minorenni considerando che prodotti come questo sono << videogiochi violenti che hanno come obiettivo quello di introdurre la cultura della morte facendo leva sui consumatori sempre più giovani di videogiochi. >>

Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, ha definito Euthanasia << figlio di una subdola operazione di marketing che tende a propagandare una cultura pro eutanasia in maniera pericolosa. >>

Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige (Movimento italiano genitori), ha così commentato la notizia: << Il punto veramente importante e critico nella questione videogiochi riguarda la vendita. Attualmente questo aspetto non è in alcun modo regolamentato e un bambino può acquistare liberamente anche i videogame dai contenuti non adatti alla sua età, che dovrebbero essere, pertanto, riservati esclusivamente a utenti maggiorenni. [E' preoccupante la] scarsa attività di comunicazione svolta in merito; poco consapevoli sono ad oggi i bambini e i ragazzi sulla necessità di un corretto uso del medium, poco informati i genitori su potenzialità e rischi dei videogame, poco sensibilizzati i venditori che non si preoccupano di rispettare il codice di classificazione Pegi non essendo vincolante. Per risolvere questi problemi si rendono così necessarie due azioni concrete: l'approvazione di una norma che regolamenti la vendita di videogiochi e il sostegno ad attività di comunicazione e informazione rivolte ai bambini e ai genitori. >>

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