Di seguito alcune significative dichiarazioni di Gibeau (rilasciate a GamesIndustry.biz) a proposito di questa particolare "categoria" di titoli:
<< La gente tende a pensare che lo sviluppo di videogiochi Free-to-Play sia poco interessante perchè sono prodotti che non vanno acquistati ma che si basano solo su un piccolo sistema di microtransazioni facoltative: niente di più sbagliato. In tutta franchezza posso assicurarvi che i titoli che adottano la formula freemium non sono solamente molto redditizi, ma riescono a raggiungere mercati molto importanti considerati fino ad ora ‘di nicchia’ e, ciò che conta di più, è che lo fanno con una velocità impensabile da chi opta invece per i supporti fisici.
Guardate ad esempio cosa sta succedendo a noi con Need for Speed World: le nazioni con il maggior numero di utenti sono Russia, Brasile e Ucraina, tre mercati geograficamente ed economicamente enormi che non potremo mai coprire con della merce imballata. In questo modo abbiamo assunto posizioni di rilievo e siamo riusciti a far conoscere serie come quelle di Need for Speed (con World) e Battlefield (con Play4Free) a videogiocatori che fino ad ora non potevamo raggiungere.
Per questo è un momento molto eccitante per noi, perchè siamo in grado di essere presenti non solo nel settore delle console casalinghe e del PC ma anche in quello delle piattaforme portatili, in quello degli smartphone, dei tablet, dei social network e, ultimo ma non per ordine di importanza, in quello dei Free-to-Play. >>
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Probabile che le micro-transazioni facoltative non siano poi così "facoltative"...