Gli Stati Uniti dicono "sì" alla violenza!
Comprimi
- Pubblicato: 28-06-2011, 10:42
- 17 commenti
-
X
Comprimi
-
Gli Stati Uniti dicono "sì" alla violenza!
Giudicherete voi se la scelta degli USA è giusta o meno, ma di sicuro è di quelle che fanno scalpore: secondo la Corte Suprema, i bambini devono avere la stessa libertà degli adulti, anche nei videogiochi.
Cosa significa? Che God of War 3 potrà essere acquistato anche da un bambino di tre anni, nonostante contenga sgozzamenti, occhi cavati e decapitazioni. Tutto ciò nasce dalle proteste delle grandi case di videogiochi che ritenevano che la legge promulgata inizialmente in California da Arnold Schwarzenegger e che prevedeva una multa di mille dollari per chi avesse venduto un videogioco violento a un bambino fosse in contraddizione con l'articolo 1 della costituzione, secondo il quale tutti i cittadini devono godere delle stesse libertà, bambini compresi ad eccezione della sfera sessuale.
E' una sentenza storica che fa esultare Microsoft, Sony e compagnia e che certamente influenzerà i restanti territori, dato che quello americano è senza dubbio la "bussola" del settore videoludico.
LINKL'invio di commenti è disabilitato per i non registrati.
ULTIMI ARTICOLI
Comprimi
Non ci sono risultati che soddisfano questo criterio.
widgetinstance 209 (ULTIMI COMMENTI) skipped due to lack of content & hide_module_if_empty option.
Secondo me porre dei limiti sensati ai contenuti violenti a seconda delle fasce d'età non è sbagliato. Chiaro che bisogna vedere nel concreto come si applica tale regolamento e quali sono le sanzioni a carico di chi lo viola.
Ricordo, ai tempi di TGM, la polemica sterile e patetica sul famoso gioco Technocop, divenuto in verità famoso in seguito alla polemica, accusato di violenza eccessiva (corpi squartati dai colpi d'arma da fuoco e sangue a iosa), che alla fine si è dimostrata un polverone sollevato ad arte per fare un po' di rumore e null'altro. E' vero che il fotorealismo non è da sottovalutare, e ci mancherebbe altro, ma quando ero piccolo di giochi, film e roba violenta ce n'era in quantità industriale, eppure non ho mai e poi mai confuso la realtà con la finzione, proprio perché mi sono stati insegnati determinati principi, ho sempre avuto una certa intelligenza, se la possiamo definire tale, per distinguere e discernere determinate situazioni.
Come tutti voi credo, né più né meno, anche se in modi magari diversi per ognuno di noi .
In fin dei conti, secondo me, il videogioco rimane la conseguenza, non la causa.
Se il pazzo di turno, per capirci quello che andrà a scuola con un fucile per fare una strage, poco prima giocava a un FPS, questa non è di certo un'equazione secondo la quale al videogioco corrisponderà un intento omicida, ma la causa sarà probabilmente la sua follia e non ultima la società, l'ambiente nel quale è cresciuto, con tutti i problemi annessi e connessi. E' un'alchimia troppo complessa ed elaborata per ridurre il tutto al problema derivante unicamente dal videogioco. E' un modo, ahimè tipicamente americano (id est ipocrita, ma non solo americano naturalmente), di scaricare le pesantissime responsabilità di una società su altri fattori che in fin dei conti son figli di quella società malata.
L'importante è che un gioco non sia inutilmente violento, come si diceva in un altro messaggio, ma che sia tutto contestualizzato e attinente alla storia (vedi Cod 1 e 2 nella modalità storia, che a me piacciono molto, per citare un buon esempio di "violenza" coerente col racconto o il tema trattato).
Se, ad esempio, gioco a GTA e causo morte e devastazione per la città facendo saltare in aria 200 auto ad un incrocio, la cosa può solo farmi sorridere perché è palesemente resa in chiave comica.
Se i ragazzi guardavano i film di Jason, Venerdì 13, e ora giocano a God of War con sangue che sprizza qua e là, il problema sta solo nella qualità del gioco e nella sua sostanza.
E' pur ovvio che un ragazzo - nell'articolo si parla anche di bambini e in quel caso penso che il discorso sia diverso, perché ci vuole maggiore attenzione, mentre io parlo di ragazzi già di una certa età e capaci di intendere e scegliere -, soprattutto in età adolescenziale, debba avere tanti interessi (sport, amici, ragazze ecc.) e fra questi il videogioco dev'essere un qualcosa di complementare, una valvola di sfogo, una fonte di divertimento, un modo per stare anche con gli amici (se si vuol giocare online, ma anche trovandosi a casa per fare qualche partita in compagnia) e tutto il resto, senza farsi dominare dal gioco, ma trattandolo come tale: una macchina che accendi e spegni quando ti pare e piace. I genitori e la famiglia sono importantissimi, come lo sono in qualsiasi situazione della vita, quindi non vedo perché giochi o film o cartoni animati e così via dovrebbero fare eccezione.
La società odierna è un coacervo di idee aberranti e confuse, basata sull'immagine e sulla violenza spicciola (non è sempre così, ma spesso e volentieri purtroppo lo è), perciò anche i videogiochi non fanno altro che rappresentare questi molteplici aspetti. Dice bene Bert, quando afferma che la violenza te la propinano in tutte le salse, soprattutto quella sottile e psicologica basata sull'ostentazione dell'immagine (mostrare corpi femminili in perfetta forma a ragazze che non potranno mai essere in quel modo e facendole quasi sentire in colpa è una forma di violenza, peggiore di quella mostrata in modo dichiarato) ed è troppo comodo accusare il videogioco di una violenza la cui valenza viene dilatata a dismisura. Del resto non esiste nessuna prova scientifica per accusare i giochi di scatenare determinati istinti nelle persone, così il discorso rimane nella sfera del "loro se la cantano e loro se la suonano".
Io, semmai, trovo certa violenza ormai davvero noiosa, sintomo di mancanza di idee e unico tema portante di certe porcherie; come in qualsiasi altro ambito, anche qui subentra l'assuefazione e con questa la noia. Le regole ci devono essere sempre, com'è giusto, ma tutta quest'ipocrisia la trovo patetica. Poi, insomma, la mente umana è un labirinto, non sai mai di cosa è capace un individuo, magari cresciuto benissimo e apparentemente senza problemi, se un giorno si alzerà e darà i numeri ammazzando chi gli capiterà a tiro. Cervello che vai, usanze che trovi.
P.s.: ehm... non mi son reso conto di aver scritto troppo... a tratti mi sono "Crepetizzato". Chiedo venia.