Gli entusiasti dei party games possono mettersi a lutto: la Wii U sancisce la fine del trend che aveva caratterizzato il predecessore. Niente più gare a chi taglia più verdure, niente performance musicali di gruppo, niente di niente se non online e questo perché più di un tablet alla volta non potrà essere gestito dalla nuova creatura Nintendo.

Davvero incomprensibile la strada che la Nintendo intende percorrere, ma questo è un problema forse inevitabile, dato che il Wiipad non è una console portatile e non può gestire autonomamente i giochi, quindi viene semplicemente sfruttato come monitor secondario dal chipset video della Wii U, il quale però non supporta un terzo o un quarto display.

Insomma, la Wii puntava sul multiplayer locale per scelta e necessità, con molti fan che ne rivendicavano la superiorità rispetto all'online e che dovranno rinunciarvi per stessa scelta della casa madre. Forse. Sì, perché Nintendo ha detto che permetterà di "linkare" dei 3DS come controller touch alternativo, non certo economico visto che costa 250 euro. E' un po' come la scelta di sfruttare il GBA su Gamecube, opzione simpatica ma di modesto successo.

Del resto, quanto costerebbe mai acquistare altri tre Wiipad?

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