Tra le varie dichiarazioni rilasciate dai diretti interessanti a proposito di questo curioso caso videoludico, spicca la presa di distanza dell'AIOMI (Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive) che, nonostante il ruolo di rilievo rivestito da Raoul Carbone (vicepresidente e cofondatore di AIOMI) nell'ambito del progetto Gioventù Ribelle, ha rilasciato il seguente comunicato stampa:
<< AIOMI, l'Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive - Movimento per la Cultura del Videogioco, desidera chiarire che non ha alcun ruolo all’interno del progetto del videogioco Gioventù Ribelle. AIOMI si è solo limitata a dare visibilità al progetto in fase iniziale, fedele alla sua missione generale di valorizzare e rilanciare qualunque iniziativa meritevole per la causa della cultura del videogioco. >>
E' peraltro comprensibile che l'associazione ripieghi ora su un basso profilo a seguito della pioggia di critiche che ha raffreddato gli entusiasmi della presentazione, testimoniati da uno stralcio del relativo comunicato stampa:
<< Raoul Carbone, Presidente del Gruppo di Filiera dei Produttori Italiani di Videogiochi di Assoknowledge e Vice Presidente nonché cofondatore di AIOMI, ha dichiarato: “È un’ulteriore vittoria del Videogioco e di tutti coloro che da anni operano in questo settore. Illustrare Gioventù Ribelle al Presidente Giorgio Napolitano è stata un’emozione e un onore; fino a pochi mesi fa, un risultato del genere sarebbe stato inimmaginabile, oggi, grazie al lavoro svolto da Assoknowledge e AIOMI, anche questo importante obiettivo si è concretizzato”. >>
Per quanto riguarda il futuro del controverso first-person shooter, l'Istituto Europeo di Design ha assicurato che il progetto è ancora in una fase iniziale, specificando altresì che la versione finale dovrebbe essere rilasciata a Giugno; di seguito il relativo comunicato dell'IED:
<< Il progetto del videogioco Gioventù Ribelle è stato ideato, sviluppato e realizzato dal Gruppo di Filiera dei Produttori Italiani di Videogiochi di Assoknowledg-Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Il presidente della Filiera, Raoul Carbone, che è anche coordinatore del corso triennale in Virtual Design presso lo IED, ha proposto alla scuola di coinvolgere gli studenti del suo corso nella modellazione di alcuni elementi del progetto. Ogni anno, infatti, lo IED propone ai propri studenti progetti didattici che prevedono il coinvolgimento di aziende, enti e istituzioni. Queste attività rientrano all'interno del percorso formativo e sono valutate come esperienze concrete, propedeutiche all'ingresso nel mondo del lavoro. >>
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per me dichiarazioni di questo tipo sono peggiori pubblicità che ci si possa fare
non sono un "politico" ne capisco molto di queste cose ma
"AIOMI si è solo limitata a dare visibilità al progetto in fase iniziale" mi suona brutto ...
mi da idea di chi ,se il progetto andava bene , prendeva tutti gli oneri del caso ma visto che è andata male ...
bho ...
E se Raoul Carbone, docente universitario della Luiss nel campo del game design, dice che Gioventù Ribelle può competere a livello internazionale coi colossi americani, diamine, ha ragione lui e non voi! Lui è professore qualificato e cofondatore di AIOMI, quindi è il migliore per giudicare. Come si fa a pensare che tutto questo sia stato pensato per incassare altri soldi statali?
E perché pensare che AIOMI sia associata con un'azienda (finta, nelle foto i programmatori è gente che fa tutt'altro) che produce videogiochi solo per incassare altri finanziamenti illecitamente, come quello per Wingers, mai pubblicato ma per il quale hanno ricevuto 800mila euro?
No, la gente pensa sempre al peggio. Vergogna! E' gente onesta, questa, imparate. Anche se quando qualcuno vuole fare lo stage da loro, che dovrebbe essere gratuito, loro chiedono soldi al povero sventurato, è per il bene dei videogiochi. Anzi, dell'umanità. Lo stesso se le riviste di Accordi Rickards non pagavano regolarmente i dipendenti, anzi, anche se non facevano contratti, è tutto per il bene del videogioco. SICURAMENTE anche loro non prendono una lira, sicuramente anche Bonaventura Di Bello, direttore del museo fantasma VIGAMUS devolve in beneficenza del videogioco il suo stipendio, in attesa che il museo venga realizzato davvero.
Quanto è importante il contributo di AIOMI al videogioco? Inestimabile, così inestimabile che... ora che ci penso... a che caXXX serve AIOMI? A far sbruffoneggiare mummie del videogioco? Gente che parla di Gioventù Ribelle senza confessare di quanto sia penoso solo perché la politica che deve passare i soldi non ne capisce? Gente disposta a ridicolizzarsi pur di rincorrere qualche guadagno? E che nonostante tutto ciò si pone come palladina del videogame?
Boicottate AIOMI, gente. Diffondete gli speciali sul loro conto pubblicati su internet, imparate l'organigramma della società ed evitate quelle persone. Stanno là per lucrare prendendo per il deretano i giocatori. Chiedete iniziative che tengano fuori queste persone, se girate su internet e leggete sulle loro magagne, è facile immaginare che se loro ci sono è soltanto per un tornaconto personale di immagine o monetario.
Rinunciate al loro supporto e se li conoscete, aprite gli occhi e giudicateli per quel che sono. O quantomeno, documentatevi e fatevi un'idea. W la cultura del videogioco libera!
Io non sopporto il giornalismo da strada delle Iene, ma spero che se ne occupino della faccenda, anche perchè ci sono molti nodi ancora da sciogliere!
Nel frattempo NOI non dimentichiamo...
PS: dici benissimo Strider, noi non dimentichiamo!
PPS: AIOMI?
Speriamo che, essendo ancora in sviluppo, il gioco possa alla fine risolvere i problemi che sta incontrando, anche perchè l'idea di legare un titolo alla celebrazione storica dell'anniversario è interessante e può anche avere una buona valenza culturale.
Se pensiamo che bravissimi sviluppatori italiani come Ready At Dawn (software house di Andrea Pessino creatrice dei God Of War per PSP) sono costretti ad emigrare negli USA per avere successo, è ancora più importante dare spazio ai creativi italiani e spingerli ad essere motivati a produrre nel nostro paese.
Sarebbe tanto bello che la produzione di software italiano arrivasse al livello qualitativo di quella statunitense o giapponese.
Guarda un po' cosa si trova in giro per la rete, che combinazione. Addirittura un'interrogazione parlamentare... va bene essere bravi a cadere in piedi, ma stavolta la vedo proprio dura!
La cosa rilevante, per me, è che i responsabili politici promotori (e una volta tanto penso anche ignari) di quest'obbrobrio si troveranno nella necessità di scaricare la colpa su qualcuno: l'intuito mi dice che questo sarà Mr. Pecoraneracomeilcarbone, che verrà dato in pasto al popolo infuriato e perderà una buona volta gli appoggi che si è faticosamente costruito.
Mica male come risultato, no?