Il primo impatto dello tsunami sui videogiochi
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- Pubblicato: 14-03-2011, 12:56
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Il primo impatto dello tsunami sui videogiochi
E' chiaro che si tratti della componente meno rilevante del disastro, ma è giusto comunicarvi delle conseguenze che la crisi giapponese sta portando nei videogames.
Al momento, sono stati sospesi i server per giocare ai Final Fantasy online, dato che come forse saprete l'energia elettrica verrà razionata tra diverse aree della nazione.
Motorstorm Apocalypse, che doveva giungere sulla Playstation 3 in questi giorni è stato posticipato a data da definire, mentre completamente cancellato è Disaster Report 4, sempre per la stessa macchina, anche lui precedentemente previsto per l'uscita in settimana nei negozi.
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Purtroppo le politiche di questo tipo dovrebbero teoricamente prescindere dai confini statali e pianificare la dislocazione e la gestione di centrali e relative scorie in base a criteri di "tranquillità geologica" e rapidità nell'evacuazione in caso di incidente.
In poche parole il nucleare non dovrebbe essere gestito prevalentemente a livello statale, ma coordinato ad amplissimo raggio con il concorso concreto di numerosi paesi dotati di risorse e know-how tali da poter partecipare.
Il problema del Giappone è dovuto al fatto che un maremoto così terribile non poteva essere previsto sulla base delle statistiche a disposizione degli esperti... e tutto per il semplice motivo che tali studi hanno tempi storici ben diversi da quelli geologici...
In Italia sarebbe possibile e auspicabile tornare al nucleare? Secondo me si!
Non ha molto senso rinunciare a questa risorsa sulla base di considerazioni emotive legate ad una catastrofe e per paura della contaminazioni dal momento che l'emotività e sempre una cattiva consigliera e le centrali sono comunque già dislocate in un paese vicino come la Francia.
Non è possibile fare un paragone con il Giappone poichè le ipotetiche centrali italiane del futuro apparterranno a una generazione diversa (se non sbaglio III°) rispetto a quella giapponese (sempre se non vado errato Fukushima dovrebbe essere di II° -risale al 1973-) e saranno presumibilmente dislocate in territori a rischio sismico e maremotico relativamente inferiore.
Quello che preoccupa di più non è tanto il rischio ambientale e, appunto, nucleare... ma quello umano.
Se anche per le centrali giapponesi è stata segnalata una strisciante corruzione... cosa potrebbe accadere per le future ipotetiche centrali italiane?
E poi... quanto (e quando) sarà possibile attuare a livello internazionale una vera politica nucleare che vada oltre l'aspetto scientifico e le mere dichiarazioni d'intenti?
Ragazzi, il nucleare è pericoloso. Dannatamente pericoloso. Le scorie sono pericolose. Punto e basta. Si possono fare tutte le supposizioni che volete, tutte le dichiarazioni di conformità e sicurezza degli impianti, ma se poi succede qualcosa (di qualunque tipo) sono c***i per tutti, non c'è II o III generazione che tenga. Piani di evacuazione o no, se succedesse un disastro nucleare, territorio, piante, animali e risorse alimentari rimarrebbero contaminate per centinaia di anni e le conseguenze sarebbero catastrofiche non solo per noi, ma anche per le generazioni future.
E il fatto che in Francia (quindi molto vicino a noi) ci siano delle centrali nucleari, non dovrebbe farci sentire più tranquilli, anzi. Tant'è vero che, se la stessa Germania di sua spontanea volontà ha ritenuto opportuno iniziare la sequenza di spegnimento di due vecchie centrali, vuol dire che tanto da stare tranquilli non c'è...
Chernobyl sarà storia vecchia, la tecnologia forse non sarà stata al top... alla base di quel disastro ci furono molti errori e speculazioni. Ma è successo e l'unico modo in cui possiamo onorare le sue vittime passate (e presenti) è di non dimenticare né loro né la lezione che ci hanno impartito. E per quanto evoluta siano la tecnologia, i controlli e i sistemi di sicurezza, gli errori umani e le speculazioni ci saranno sempre.
Alla base del dibattito sulle centrali nucleari in Italia ci sono tanti, tantissimi interessi politici ed economici. Esistono altre forme di energie rinnovabili, sicure e pulite... basterebbe solo voler investire in quella direzione.
A chi è favorevole al nucleare o in dubbio, chiedo di perdere qualche minuto del suo tempo a guardare questo video: http://www.youtube.com/watch?v=phew0OjnT5U .
Il punto è proprio questo... si tratta di centrali "vecchie".
In termini di sicurezza ci sarebbero rilevanti differenze tra la II° e la III° generazione... secondo gran parte degli esperti quest'ultima sarebbe decisamente più sicura.
Anche se le fonti rinnovabili sarebbero senz'altro preferibili, per il momento risultano largamente insufficienti.
Per questo sarebbe preferibile essere cauti nell'evocare parallelismi opinabili tra situazioni reali e scenari ipotetici che, in teoria, si prefigurerebbero come differenti... così come sarebbe meglio non farsi condizionare eccessivamente dall'onda emotiva dell'evento pur tenendone conto.
Chernobyl poteva essere evitato tranquillamente, le centrali dell'ex URSS non erano tanto arretrate come la proganda occidentale voleva far credere, nè i tecnici erano meno preparati!
In Giappone, invece, si era benissimo preparati ai sismi, ma, nello studio di possibili minacce naturali non si è considerato il rischio di un maremoto (nemmeno quello di un meteorite, se per questo..).
Per concludere: il nucleare vale il rischio? La risposta alla coscienza personale, ma tenete conto che dopo che il petrolio sarà terminato (anzi, già prima che sia terminato, visto che con le ultime gocce si potrà al massimo fare un falò), non si potrà non ricorrere all'uranio, plutonio...ed in generale a qualsiasi fonte di energia a disposizione...
Tenete conto che questo è il punto di vista di chi vive a meno di 200 Km da una centrale estera, con tutti i possibili rischi annessi e connessi...
Tutta la mia solidarietà per il popolo giapponese
P.S.
Per il mio pirmo messaggio: non prendetemi per uno che vede al giappone solo come una fabbrica di intrattenimenti, è scontato che mi dispiace per quello che è successo, ma mi sono solo attenuto al'argomento dell'articolo, ovvero la ripercussione della catastrofe in un settore nel quale la presenza del Giappone è fortissima.
QUOTO:
"Per concludere: il nucleare vale il rischio? La risposta alla coscienza personale, ma tenete conto che dopo che il petrolio sarà terminato (anzi, già prima che sia terminato, visto che con le ultime gocce si potrà al massimo fare un falò), non si potrà non ricorrere all'uranio, plutonio...ed in generale a qualsiasi fonte di energia a disposizione..."
Beh, probabilmente questo è quello di cui ci vogliono convincere. In realtà, come ho già detto, fonti energetiche alternative, sicure e pulite esistono. Quello che manca è la volontà di investire sullo sviluppo di quelle tecnologie. Dietro al nucleare ci sono in realtà forti interessi politici ed economici.
E' vero, la tragedia di Chernobyl fu dovuta (in parte) ai dirigenti della centrale che ordinarono di disinserirli in occasione di alcuni test. Vero anche che come conduttore veniva però utilizzato un materiale sbagliato in quanto altamente infiammabile, ossia la grafite. Il punto è proprio che errori umani e fattori imponderabili (terremoti, meteoriti, maremoti e chissà cos'altro, anche se gli ultimi due sono altamente improbabili in Italia...) ci sono sempre stati e ci saranno SEMPRE. Consiglio ancora una volta di perdere qualche minuto per guardare questo video, che ho già linkato in un precedente messaggio: http://www.youtube.com/watch?v=phew0OjnT5U .
Per quanto mi riguarda, credo che la scelta più coscienziosa e responsabile sia quella di evitare a ogni costo il nucleare e sviluppare le risorse energetiche in un'altra direzione.
Su una cosa posso essere d'accordo: in Italia conviene non (ri)costruire le centrali, perchè non ci sono le garanzie minime di sicurezza, come non ci sarebbero nemmeno in Albania per dire! Per fare un esempio, quale paese civile costruisce con sabbia di mare degli edifici adibiti a dormitori (ovvero quelli universitari dell'Aquila)?
Ripeto, questo è quello che dicono i sostenitori del nucleare. Dai dati che stanno emergendo pare che ciò non sia vero e che, anzi, i costi di costruzione delle centrali nucleari sarebbero molto più alti di quelli prospettati. Pare che la stessa energia prodotta con le centrali nucleari finirebbe per costarci molto di più di quanto paghiamo l'energia attuale.
Il pericolo delle centrali nucleri non è legato solo alle tecniche costruttive (che si spera, per Dio, vengano fatte secondo gli standard di massima sicurezza...!), ma al fatto che esse di per sé sono una tecnologia PERICOLOSA. Basta vedere cosa sta succedendo in Giappone, paese noto per essere organizzatissimo, efficentissimo e attentissimo alla progettazione rigorosa delle norme di sicurezza... nonostante questo è avvenuto l'imponderabile, perché la natura non può essere prevista in modo assoluto.
Se la stessa Comunità Europea si è attivata nelle ultime ore per controllare TUTTE le centrali nucleari presenti sul suo suolo e la Germania si è messa a spegnere TUTTE le sue vecchie centrali nucleari, un motivo ci sarà... significa che un rischio REALE c'è. Significa che il nucleare viene considerato PERICOLOSO dagli stessi vertici europei... Perché la realtà è che ora anche la Comunità Europea ha paura delle proprie centrali, come se si fosse improvvisamente svegliata e resa conto di quello che ha fatto e del pericolo concreto che incombe sulle teste di tutti noi. Alla fine, se vogliamo razionalizzare, dove dovrebbe essere il pericolo per noi in questo momento? Il pericolo è in Giappone, il terremoto e lo tsunami si sono abbattuti sul Giappone, sono le centrali giapponesi ad essere a rischio... quindi molto lontano da noi. E allora perché tutta questa ansia improvvisa da parte dell'Europa nei confronti delle proprie centrali? Forse perché non sono così sicure come volevano farci credere? Non è normale che dei governanti si lascino andare in modo così scoperto a dimostrazioni di paura tanto palesi.
E' importante che il popolo italiano capisca questa cosa e si opponga alla costruzione delle centrali nucleari, senza ascoltare lo starnazzare scomposto di chi va in televisione per convincerlo della necessità e della sicurezza delle centrali che verrebbero costruite qui. Non è così. Il nucleare è una tecnologia potenzialmente pericolosa e l'unica paura di questi "signori" è quella di perdere l'affare e l'enorme massa di euro che ruota attorno ad esso. Dietro a tutto questo ci sono gli interessi delle multinazionali dell'energia elettrica. E tutto questo, come sempre, fa davvero schifo.
Penso che la revisione con annessi "stress test" e relativa chiusura degli impianti più vecchi siano portati avanti anche e soprattutto per rassicurare l'opinione pubblica ed evitare cali di consenso a seguito di psicosi, spesso e volentieri viatico per decisioni poco opportune che poi si tradurranno fatalmente in costosissimi ripensamenti a posteriori.
Che il nucleare sia particolarmente pericoloso è verissimo, ma ciò non significa affatto che non si possa e non si debba puntare ancora su tale fonte energetica (le alternative rinnovabili sono al momento largamente insufficienti). Va da sè che bisognerebbe farlo applicando ogni cautela possibile e cercando di utilizzare prudentemente le tecnologie più sicure che siano state messe a punto fino ad oggi.
Secondo me la tragedia giapponese deve imporre una riflessione molto ponderata su tutti i molteplici e complessi "come" che riguardano il nucleare, senza comportare necessariamente che l'adozione di politiche energetiche basate su quest'ultimo venga rimessa in discussione.
A mio modo di vedere, dunque, la questione nucleare non dovrebbe porsi in termini di assenso o negazione, ma di tecniche da adottare e di metodologie/protocolli da seguire per garantire la massima resa energetica possibile con costi ragionevoli e margini di sicurezza accettabili.
Un esempio videoludico che calza a pennello: il primo Sim City per PC. Provate a mettere una centrale a carbone ed una centrale nucleare in due posti diversi e guardate cosa succede dopo la loro rottura...
<< Quello che preoccupa di più non è tanto il rischio ambientale e, appunto, nucleare... ma quello umano.
Se anche per le centrali giapponesi è stata segnalata una strisciante corruzione... cosa potrebbe accadere per le future ipotetiche centrali italiane? >>
Questo però non significa che in Italia non si debba perseguire la strada del nucleare perchè si teme la corruzione... che lo si faccia piuttosto tenendo ben lontane le infiltrazioni delle organizzazioni malavitose.
Se si dà la cosa per impossibile in partenza, l'assunto vale per qualsiasi altro progetto e ci si rifugia in un improduttivo atteggiamento rinunciatario che non porta da nessuna parte.
Di rinuncia in rinuncia si arriva poi alla canna del gas (il che non sarà un problema visto che di questo probabilmente verrà chiuso il rubinetto dagli stati da cui dipendiamo per tali forniture).
Il fotovoltaico ha un difetto fatale, ovvero non si può produrre energia di notte o con cielo coperto (in caso di cielo parzialmente nuvoloso in parte ancora sì). La cosa peggiore è che l'energia prodotta di giorno non può essere stoccata efficacemente per usi successivi (purtroppo super-batterie da molti GWatt non esistono, non che io sappia). Le centrali nucleari invece producono energia anche di notte, anzi, non potendo essere spente, la produzione di energia non si può fermare: questo è uno dei motivi per cui l'Italia, di notte, acquista a bassissimo prezzo l'energia prodotta dalle centrali nucleari francesi.
In verità mi pare che anche gli anti-nuclearisti stiano sfruttando la tragedia per fare pressione sull'opinione pubblica (nell'86 ci riuscirono...)
Con la paura non c'è il progresso...
Non c'è solo il fotovoltaico. Leggevo ieri l'intervista a uno scienziato che spiegava che esistono numerose fonti energetiche alternative, ronnovabili e sicure, che potrebbero essere usate (come ad es. il biogas) o altre fonti, come la fusione fredda, che però devono ancora essere messe a punto. Il fatto è che l'Italia già investe molto poco nella ricerca. Il nucleare invece porterebbe dei guadagni facili per qualcuno (anche per la criminalità).
E non venitemi a dire che tanto siamo circondati da Paesi che ospitano al loro interno centrali nucleari. E' dimostrato che i danni che si producono nella zona immediatamente circostante sono molto maggiori.
Spero che gli italiani arrivino preparati al referendum del 12 giugno, vedo in giro abbastanza disinformazione.
Costi delle fonti energetiche
Finchè non si riuscirà ad ottenere energia a costo più basso dalle fonti energetiche alternative, è chiaro che si punterà sempre verso quelle più economiche/vantaggiose
Vorrei sorvolare, ma purtroppo non si può, sulle affermazioni di Luca Zaia riportate giustamente da Musehead... mi fanno vergognare di essere veneto (così come le posizioni della Lega in generale). Che miserie.
Linko per l'ultima volta questa clip, che merita di essere vista (chi non l'ha ancora fatto, lo faccia): http://www.youtube.com/watch?v=phew0OjnT5U .
NO al nucleare!
Per quanto riguarda le ripercussioni sull'industria videoludica, beh, è tutto da valutare. Ci saranno dei problemi a livello di capacità produttiva? Può essere. Ci potrebbe essere una risposta "caritatevole" da parte dei videogiocatori nei confronti dei prodotti giapponesi? Difficile, ma non escludibile. Insomma, le previsioni sono difficili, in particolar modo ora che gli effetti del terremoto e relativo tsunami perdurano nelle esplosioni ai reattori della centrale nucleare di Fukushima.
E arrivo quindi al discorso nucleare sì - nucleare no.
Ognuno ha portato tesi a favore e tesi contrarie. Io porto l'esperienza del mio paesetto dell'alta padovana, dove la realizzazione di un impianto di biogas sta scatenando polemiche aspre in una popolazione di 1500 persone circa. Alla fin fine sembra sia sempre il solito concetto: sì, ma non qua, perché... e via un elenco di motivi più o meno sensati, ma che spesso nascondono interessi personali, che possono benissimo essere anche "qui no perché no voio a spussa visin casa mia" (qui no perché non voglio puzza vicino a casa mia). Del tutto legittimi tra l'altro.
Arrivo al dunque: l'eolico no perché deturpa il territorio, il nucleare no perché è pericoloso, il fotovoltaico insomma perché non si può usare ovunque e non si sa se la dismissione dei pannelli non creerà inquinamento, il geotermico no perché non è ancora efficiente, il petrolio non se ne parla, l'idroelettrico dove, il biogas no perché se succede qualcosa mi trovo la puzza sotto casa, per finire con in Italia no, perché è sismica, ha una classe politica inetta e collusa con le mafie.
Questo è quel che si dice.
Intanto che discutiamo, GANBARE NIPPON!
sull'apertura mentale dei nostri conterranei (anch'io sono veneto) stenderei un velo pietoso. Comunque direi che, in caso di guasto, è meglio avere la "spussa" sotto casa che emissioni radioattive, non credi...? Dio mio, i veneti... non posso credere che ci siano persone che preferiscono il nucleare perché non vogliono la "spussa" sotto casa! Ma in che mondo viviamo?!