Clicca sull'immagine per ingrandirla.Ãà  Nome:   image_45638.jpgÃà Visite: 1819Ãà Dimensione: 30.7 KBÃà ID: 284505 Il retrogiocatore, si sa, è un tipo romantico e soprattutto nostalgico. Si aggrappa ad un videogioco, come se fosse la sua macchina del tempo personale, giusto per assaporare quel momento di "si stava meglio quando si stava peggio". Però cos'è che ci rende così attaccati ad un videogioco, piuttosto che un altro? Semplice, i momenti passati con esso, o meglio, i magic moment che ci fanno ricordare quel titolo con affetto, che per qualche motivo lo hanno reso anche iconico, speciale, sorprendente. Ecco, con questa piccola rubrichina, a cadenza non lo so, voglio elencarvi quei giochi che mi hanno lasciato il loro magic moment "che lo ricordo ancora adesso senza manco vedere video". Proprio perché non ho bisogno di video che ho deciso di fare una rubrica solo descrittiva e piena di spoiler, tanto di video spoilerosi ne è pieno la rete. Vai con i magic moment!

Clicca sull'immagine per ingrandirla.ÃÃÃÃÃÃÃÃà  Nome:   logo_alternativo_forum.pngÃÃÃÃÃÃÃÃà Visite: 0ÃÃÃÃÃÃÃÃà Dimensione: 76.9 KBÃÃÃÃÃÃÃÃà ID: 284506


Double Dragon - Abobo il mazzulatore
Doppio Drago, chiodo e martello, Billy e Jimmy, i gemelli anni 80 che menavano mazzate in moltissime sale giochi nel mondo, compresa la mia vicino a Meringo, una pasticceria dove la domenica mio padre mi mandava a comprare la "piccola pasticceria". Primo livello, partiamo già incazzati perché ci hanno rubato la ragazza, mai toccare la figa altrui. I primi scagnozzi vanno via come il pane e subito ci si sente un po' dei mostri della sala giochi, non sapendo che il vero mostro stesse arrivando. Ma bastano pochi pixel/metri che il giocatore è sorpreso dall'arrivo distruttivo di Abobo, un capocchione gigante, pieno di muscoli che ti butta giù un muro di mattoni come se stesse giocando con i Lego e ti fa letteralmente cagare sotto. Una scena, che sprizza anni 80 da tutti i pixel, che, sono sicuro, è rimasta impressa nella memoria di qualsiasi essere abbia mai giocato al titolo Technos. Storico!

Clicca sull'immagine per ingrandirla.ÃÃÃÃÃÃÃà  Nome:   The_Great_Mighty_Poo.jpgÃÃÃÃÃÃÃà Visite: 0ÃÃÃÃÃÃÃà Dimensione: 49.8 KBÃÃÃÃÃÃÃà ID: 284507Conker Bad fury day - The great Mighty Poo
Nintendo 64, puccettosità, volgarità, assurdità, genialità e tanta ironia. Conker è una vera e propria perla inaspettata per l'epoca. Un titolo spiazzante, forse ricco di magic moment da ricordare. Ma tra tutti, come si fa a restare indifferenti quando dopo un continuo vagare ci si ritrova in un posto pieno di merda. Merda che cola da pareti, che ricopre il pavimento dal lasciare basiti. Poi il colpo, da questa merda emerge un enorme stronzo, nel vero senso del termine, che si scalda, mimimimiiii! la voce come solo Pavarotti dei bei tempi, parte una musica simil opera e lo stronzone attacca a cantare: "I am the Great Mighty Poo, and I'm going to throw my shit at you!", con Conker e il giocatore intenti a buttargli un rotolo di carta igienica in bocca, unico modo per fargli male. Niente, basta solo questo, non ci sono parole per un magic moment che se avesse un bollino sarebbe Cult, come i film di Alvaro Vitali.

Clicca sull'immagine per ingrandirla.ÃÃÃÃÃÃÃà  Nome:   volleyball.pngÃÃÃÃÃÃÃà Visite: 0ÃÃÃÃÃÃÃà Dimensione: 20.8 KBÃÃÃÃÃÃÃà ID: 284508Volleyball - e arrivò la notte
Anni 80, Atari 2600 e il beach volley. Si chiamava Volleyball la cartuccia che avevo per il VCS, ma in realtà erano 4 tizi che si sfidavano in un 2vs2 in quella che era una rudimentale rappresentazione di un campo di beach volley su una spiaggia con tanto di mare e sole all'orizzonte. E niente, un gioco semplice, si buttava la palla dall'altra parte della rete, mentre in sottofondo un rudimentale mare ci accompagnava nel suo incedere gracchiante. Ma le partite finivano veloci e per me quel sole e quella spiaggia illuminata sarebbero stati la fotografia del titolo Atari per sempre. Ma, un giorno, un caldo pomeriggio estivo, mia madre mi chiamò per fare la merenda e lasciai il gioco fermo, con la mia squadra pronta al servizio. Passò forse mezz'ora, forse un'ora, forse più e quando tornai quella cartolina fatta si sole e mare azzurro cambiò, diventando una estiva notte con il cielo scuro e in lontananza un triangolo nero che passava a destra e sinistra che, a seconda della vostra fantasia, poteva essere o una barca a vela di un romantico skipper che amava la notte o la pinna di uno temibile squalo. Io immaginavo la seconda ipotesi, negli anni 80 andavano di moda gli squali. Per me vedere che anche nel gioco il mondo andasse avanti mi proiettò nel futuro e rese questo uno dei magic moment più affascinanti della mia vita di bambino. Inaspettato!

Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   image_45642.jpg  Visite: 298  Dimensione: 39.0 KB  ID: 284509 Street Fighter 2 - e chi cazz sono sti 4?!
Street Fighter=picchiaduro=rivoluzione di un genere=storia dei videogiochi. Basta. Adesso tra di voi trovatemi uno che non ha mai visto il gioco Capcom di persona in sala giochi. Quando lo vidi al bar del paese fu amore a prima vista. Tutti prendevano Chun Li, Blanka, ma io mi incaponivo con Ryu. Mi ricordo che c'era il figlio del barista che buttava i gettoni del padre come se fossero briciole ai piccioni (e il padre non mi sembrava tanto contento), e per questo era diventato fortissimo rispetto alle pippe che eravamo io e i miei amici. SF2 necessitava di pratica non indifferente per proseguire. Un giorno sto ragazzetto arrivò all'ultimo combattente rimasto in piedi di quelli conosciuti, cioè Dhalsim, lo ricordo come se fosse ieri. Appena buttato a terra l'indiano che per gli amici del bar era "man long" (mani lunghe...), eravamo tutti attorno al cabinato pronti a vedere il finale, uno se lo aspetta, ha battutto tutti i personaggi selezionabili, che arriverà più, no? Poi mica era come adesso che con internet si conosce vita morte e miracoli e anche cose inventate di qualsiasi videogioco e non solo. Sta di fatto che il mondo di SF2 si arricchì con 3 facce nuove e neanche tanto amichevoli. Il ragazzetto, figlio del barista, fece fuori Balrog, ma non ebbe la stessa sorte con l'agile Vega. E il pelato con l'occhio bendato? Lo conoscemmo sempre grazie al figlio del barista, che dopo aver distrutto Sagat si vide arrivare quella faccia di azz di Bison. Il ragazzetto ormai si giocò pure la pensione del padre pur di vedere chi fossero quei malviventi in un epic magic moment rimasto storico in quel baretto di periferia di Napoli.