Dovete sapere che di RH esiste anche un gruppo Whatsapp, frequentato da uno sparuto numero di giovani vecchi retrogiocatori. Tra una cazzata e un’altra ci siamo ritrovati a raccontarci, a seguito dell’imminente Streets of Rage 4, di come SEGA sia la maestra del tafazzismo estremo, dove solo l’epoca Kalinske ha brillato come mai accaduto. Nei suoi anni di carriera, oltre all’ormai ex anti Mario blu dalle scarpette rosse, SEGA ha prodotto una quantità di proprietà intellettuali estremamente interessanti che però negli anni sono state abbandonate o, ancora peggio, si sono trasformate in giochi mediocri. Così, nel gruppo Wapp, ci siamo ritrovati a fantasticare su quali IP sarebbe bello rivedere oggi, epoca dove, finalmente, coesistono videogiochi di qualsiasi stile e forma. Ovviamente i giochi che andrò ad elencare fanno parte della mia personalissima classifica di gradimento e sicuramente non farò contenti tutti, ma, ehi, se volte dire la vostra avete pur sempre lo spazio dei commenti.
Out Run
Parto subito con quello che è praticamente il mio gioco preferito di auto arcade. Out Run è il sogno di ogni amante Ferrari: velocità, posti iconici e una bella bionda seduta al nostro fianco. Il primo cabinato rilasciato nel 1986 era praticamente fantascienza e l’ultimo capitolo, Out Run 2, uscito a cavallo tra il 2003 e il 2006, era una vera e propria esperienza che coniugava in modo magistrale adrenalina e rilassatezza. Ma perchè SEGA non ne fa un altro? Probabile che il genere di gioco, il racing arcade, non abbia più molto seguito ed essendo caduto nel genere di nicchia non sarebbe sufficiente a giustificare l’esborso della licenza di Ferrari. Eppure, i margini per creare un piccolo gioiello, ancora oggi ci sono, magari ampliando i bivi da seguire, le città da visitare. Fare dei finali multipli in base, non solo al livello di difficoltà, ma anche alla velocità con la quel si finisce la run. Io ci spero ancora, ma la vedo dura.
Leggi la recensione di Out Run convertito su Saturn
Golden Axe
Golden Axe fa parte di quei giochi che sono lì nella tua memoria. Ogni tanto lo riprendi, via MAME, per sentire ancora l’odore di quel tempo. Un titolo pregno di un’atmosfera unica, fatta di disperazione e tristezza ma anche coraggio e eroicità, armi e magia, esaltata soprattutto da una delle più belle colonne sonore della storia dei videogiochi, capace di riempire le buie sale giochi di fine anni 80 di forza ed epicità. SEGA ha anche attentato al suo ricordo producendo quell’aborto poligonal/merda, oggi lo chiameremmo remaster, nella collana SEGA 3d Ages. Non contenta ha provato l’operazione revival con un altro sottobicchiere costoso dal nome Beast Riders. Ma che cazzo si sono fumati?! Non sarebbe bello invece rivedere un Golden Axe come dio comanda, facendo affidamento alla cara grafica 2D e all’eccellenza che regna tra i vari studi indie, come sta accadendo con SOR4? Immaginate che bello sarebbe vedere la lore dell’ascia d’oro trasportata in un mondo videoludico sullo stile di quello visto con il grandioso Dragon’s Crown. SEGA, ingaggia Vanillaware e con un budget neanche così alto farai felici un bel po’ di quei ragazzi che negli anni 90 giocavano a Golden Axe sul proprio Genesis/Megadrive.
Leggi la recensione di Golden Axe
Virtua Fighter
Non so neanche cosa scrivere tanto che sono basito ogni volta che penso che nel moNdo esisteva uno dei migliori picchiaduro 3D della storia videoludica. Un picchiaduro fatto di sudore, allenamento, realtà e finzione uniti sotto un pezzo di silicio. Un gioco che ha fatto epoca, un pezzo di storia della vita del poligono. Posso dire, senza timore di essere smentito, che attualmente, nel panorama dei giochi 3D, non esista nulla come Virtua Fighter. E in un periodo dove gli e-sport stanno prepotentemente prendendo il sopravvento, dove anche Nintendo trova spazio con roba tipo Smash Bros., la SEGA non investe in qualcosa che, secondo chi vi scrive, potrebbe tranquillamente ad ambire a picchiaduro più giocato. Un Virtua Fighter 6 sarebbe riconoscibilissimo e troverebbe tanto spazio, tra famiglie che Beatifulamente litigano tra loro, icone che si sparano fuori dal ring, e Sayan che danno mazzate alla cieca. SEGA ingaggia subito Suzuki!
Leggi la recensione della conversione di Virtua Figher su Saturn
Virtua Striker o Sega Worldwide Soccer
Ok, lo so, state leggendo quei nomi con occhi malevoli. Ma, anche se non siete d’accordo, Sega Worldwide Soccer è stato nelle sue incarnazioni Saturniane uno dei migliori calcistici dell’epoca e Virtua Striker è l’icona del calcio arcade poligonale. Oggigiorno è molto saggio non buttarsi nel monopolio EA/Konami (off topic: anche Konami sta facendo la fine di SEGA) con quei cosi che chiamano simulazioni del giuoco del calcio. Ma cazzo non esiste roba fatta bene arcade, da far divertire le persone con super tiri, calcio champagne, e stronzate inverosimili assortite. Allora perchè non legare uno di questi marchi ad una collana di calcio arcade? Tanto FIFA e PES, ve lo garantisco, hanno rotto il cazzo alla maggior parte di videogiocatori pensati.
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Virtua Tennis
L’ultimo Virtua Tennis è uscito nel 2011, ormai sembra un’infinità fa (le versione per smartphone manco le considero). Io e Snake abbiamo consumato su Dreamcast, il 2, il miglior tennis del mondo. Cazzo Sega, ci sono due giochi in croce adesso sul mercato e sono due ciofeche pifferate immonde. Ma veramente è impossibile per una ditta che sforna quasi uno Yakuza all’anno, investire in qualcosa che possa ricordare i fasti del vero tennis videoludico dove si sposava alla perfezione la combo arcade/simulazione? Ovviamente sarebbe da metterci più impegno di quanto fatto con Virtua Tennis 4. Ma quello lo vedo come un incidente di percorso.
Jet Set Radio
SEGA all’epoca del Dreamcast ce la mise tutta per cercare di emergere dopo il fallimento del Saturn. La, lo strapotere Sony non dava scampo a nessuno. Eppure, se siete uno dei fortunati possessori della magico stampo di sogno e non avete comprato Jet Set Radio alzate la mano e datevi un pugno in testa. JSR parla di disubbidienza, graffiti, pattini e musica J-Pop. Un tripudio di Cel Shading come mai visto in quel periodo (forse fu uno dei primi esponenti) e giocabilità stellare. Oggi sarebbe un cartone animato in movimento per un gioco che non solo continua ad avere un concept originalissimo, ma nella marea di titoli sempre uguali, sull’open world andante, sarebbe una boccata d’aria fresca. Personaggi che pattino e fanno graffiti in giro per città nipponiche tratte da quelle vere, un misto di antico e moderno, che scappano dalla polizia e combattono ballando la musica J-POP. Giocatori che possono crearsi i propri graffiti e condividerli con il mondo. Sfide in multiplayer competitivo dove il vincitore è quello che ha imbrattato con il suo simbolo la maggior percentuale della mappa. Dove devo firmare?
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Guardian Heroes
Dici Guardian Heroes e rispondi Treasure, ma SEGA ebbe il colpo di pubblicarlo sotto la propria ala e c’è gente che ancora si chiede perché sia stato abbandonato (un po’ come accaduto con Bayonetta e i Platinum, lasciati come se fossero merda qualsiasi). Perchè? Perchè? E ancora, perchè? La domanda rimbomba ciclicamente nella testa degli appassionati. Il gioco Treasure era il Livello Successivo dei picchiaduro a scorrimento. Profondità, personaggi a bizzeffe, una fettina di RPG e tanto divertimento dallo spirito spiccatamente giappo. Insomma, un giocone nonché il desiderio proibito di tutti quelli che ne capivano di videogiochi, non avevano un Saturn e sbavano sulle pagine di Mega Console. Il seguito per GBA non era all’altezza e oggi giorno, un picchiaduro di questo livello farebbe la felicità di molti e quindi mi/vi chiedo: ma che fine hanno fatto i diritti di questa splendida opera di programmazione?
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Purtroppo vedo i video e le img di sor4 e non riesco a darmi pace, per me quel gioco non sor4 ma una remaster, visto che da quel che si vede per ora non porta nessuna novità al gioco. E quel tipo di grafica non mi attira affatto, assomiglia troppo ad dei giochini flash da 4 soldi (pur non essendolo).... e gli sfondi sono pure abbastanza morti. Tanto bei effettini luce... ma la sostanza non c'è... mi sembra una specie di "skin" posta sopra al gioco originale.
Nella serie di sor, c'è sempre stata una evoluzione nelle dinamiche di gioco, non solo aggiunta di nuoci personaggi, qua per ora non vedo nulla di nuovo... mettiamo pure il riciclo dei vecchi personaggi (almeno avessero ridisegnato gli sprites 2d con una risoluzione maggiore).
Mi pare proprio come quel "Super Street fighter 2 hd remix"... cambia a livello visivo in modo nemmeno migliorativo e il gioco rimane identico in tutto e per tutto.
Aspettavo SOR4 da quando ero bambino e finito di giocare sor3 con un po di amaro in bocca per la sua durata... e sinceramente mi aspettavo qualcosa simile a "Fight N Rage" ma all'ennesima potenza a livello di grafica e di novità.. o almeno vicino ai livelli di "Sengoku 3" del NeoGeo con gli effetti luce e trasparenze odierni.
Comunque la Sega nel tempo ha abbandonato le sue IP erroneamente, perdendo anche gran parte dei propri developers che di idee belle ne avevano in quantità, per diventare una società che di fatti non innova più e si affida ad altri gruppi di sviluppatori esterni per tentare di ridare vita ad alcune sue IP... per ora credo solo i gruppetti interpellati per "Sonic Mania" siano riusciti in qualche modo ad avvicinarsi ai livelli di originali di Sega (si parla sempre di riprendere in mano l'esistente senza delle vere grosse novità, ma almeno riprese con rispetto e amore per il gioco e i fan), ma per il resto vedo roba che si può mischiare con altre produzioni odierne senza restare impresse nella memoria come accadeva quando Sega era Sega e non solo un marchio.
AlextheLioNet quasi quasi preferisco il quarto capitolo non ufficiale.
Quanto vorrei rigiocarlo in una versione moderna...la cara SEGA è sempre stata la mia software house preferita per quanto concerne i cabinati arcade, forse anche più di SNK (Capcom invece mi è sempre stata sul naso per svariate ragioni).