Cavolo. È dal 2013 che non scrivo un editoriale di Natale. Che pessimo che sono, veramente.
Allora come lo passerete il Natale 2017 videoludico? Sarete retrogiocatori convinti e farete finta che sia il Natale 1987 oppure vi siete piegati al lato oscuro della nuova generazione? Io ho ceduto e ho comprato la Switch con Mario Odyssey, gran bel platform 3D, ma per i pochi che non lo sapessero, sono un Nintendaro di merda.
Ciò che mi ha spinto però a scrivere l’editoriale non è solo il desiderio di auguravi delle buone feste, ma le continue news, negative, sulle microtransazioni, DLC sempre più presenti, videogioco come servizio, loot box e tanto altro ancora che ai nostri tempi era impensabile. Il videogioco sta cambiando, non c’è dubbio, e sembra quasi che le software house non abbiano in testa nient’altro che spennarci come tacchini prima del macello, eppure è questa la mia sensazione ultimamente. Sia chiaro, le mie sensazioni sono dettate da ciò che leggo in rete e dalla mia, poca, esperienza sul tema, infondo avrò comprato uno o due DLC, non faccio microtransazioni e cerco di stare allegramente alla larga da giochi dove è presenta tale pratica.
Ma voi che ne pensate di un gioco che pagate 60 euro e poi per diventare più forte dovete pagare? Perché giocare partite su partite, caccia il danaro e levati il pensiero! E che dire di un famoso picchiaduro che alla fine non è un gioco ma è un servizio che all’inizio ti costa 60 carte ed è vuoto come il portafoglio a fine mese e per migliorarlo devi comprare tutto: musica, personaggi, arene, i colori! Capite, i colori, siamo alla fruttissima! Ah, ma ci sono i soldi in game… se passate i giorni a combattere online e cercare di vincere contro gente che ci passa tutte le proprie ore della vita forse riuscirete a comprarvi un’arena. E quando il server verranno spenti cosa resterà?
E quel famoso ex JRPG, che continua a migliorarsi a botta di DLC a pagamento? E le loot box che ne pensate? Caccia i soldi e vediamo se a culo ti arriva qualcosa di buono. E poi non ci sorprendiamo che tutte queste pratiche possano avere la meglio su i più deboli, come accade per le dipendenze, i giochi d’azzardo e tanto altro. E così senti notizie di gente che spende tutto lo stipendio in cazzate virtuali, bambini che prosciugano le carte di credito di genitori assenti, leggi che l’OMS ha deciso di inserire la dipendenza dai videogiochi tra le nuove malattie. Alziamoci in piedi e facciamo un bel applauso alla software house e i loro manager: complimenti state trasformando in merda anche il nostro passatempo preferito. And the winner is? Ingordigia…
Per carità, so che i miei sono soltanto piccoli spunti, e forse un giorno con qualche fido amico ci faremo anche un podcast per approfondire gli aspetti di quello che penso possa diventare una potenziale minaccia al buon nome, e non solo, dell’arte dei videogiochi. Ma intanto mi piacerebbe leggere qualche parere di retrogiocatori come me. Potrebbero essere dei buoni spunti per il futuro, chissà.
E dopo lo sfogo, forse un po’ troppo negativo, ma quando ci vò ci vò, vi saluto augurandovi delle felici e divertenti feste, sperando che il prossimo anno, almeno videoludicamente parlando (siamo sempre su un sito di videogiochi, neh!) possa essere per voi fonte di tanta soddisfazione!
PS: in Mario Odyssey non ci sono ne DLC, ne microtransazioni, ne loot box… Sarà il retrogaming di quando saremo vecchi… scusate ma sono un nintendaro di merda.
Tanti auguri e un virtual saluto!
Per le microtransazioni credo davvero che dovrebbe intervenire la legge: se si tratta di minorenni che utlizzano le carte dei genitori le case dovrebbero essere COSTRETTE a rimborsare.
Aggiungerei alla piaga del "gaming moderno" anche GameStop che vende l'usato piu' o meno al prezzo del nuovo. Negli anni '90 ci veniva detto che i videogiochi costavano tanto a causa del costo delle cartucce: oggi abbiamo il digital delivery ma le cose non sono cambiate poi tanto.
Per i DRM ed i giochi che "muoiono" una volta chiuso il server (vale anche per i giochi offline a causa dei DRM) la soluzione e' semplice: preferire GOG a Steam e scaricarsi il gioco piratato quando lo si acquista da Steam o in negozio. Per i giochi piu' conosciuti fortunatamente spesso esistono server non ufficiali: ogni tanto gioco ancora a Phantasy Star Online
Io non ho mai fatto una acquisto di questi ,chiamiamoli extra, perchè sono fermo alla PS3 e sinceramente non ho proprio voglia di continuare a spendere soldi su console che non sono altro che PC e ritrovarsi anche a comprare giochi incompleti.
Vedo anche i giochini che scarico per mio figlio su tablet , c'è sempre la fregatura dietro ,sembra che tutti i livelli o i tipi di sottogiochi siano gratis,ma trovi sempre quello che devi pagare per sbloccarlo e così via...cosa che l'anno scorso alcuni giochi erano totalmente gratuiti...
Io dal canto mio continuo ad investire nei retrogiochi ,soprattutto cartucce e qualche floppy, e ci gioco pure ,insomma qualcosa di concreto ,che non si sa mai lasci in futuro a mio figlio una piccola fortuna , cosa che è impossibile con i videogames moderni ...appoggio monetizzando anche nuovi progetti su vecchie console...che secondo me sono l'unico futuro commerciale che ti porta in mano qualcosa di tangibile...e non solo.
Tanti auguri al Retrogaming