Con la sempre maggior diffusione dei lettori mp3 o divx la pratica di rippare i contenuti da un CD o DVD è diventata sempre più diffusa, ma una legge inglese considerava fino a ieri illegale il RIP di contenuti digitali da un supporto commerciale, anche se esso era stato regolarmente acquistato dall'utente.
Sarà in questo modo abolita una legge vecchia ben trecento anni, risalente al diritto d'autore sulla stampa ed estesa dal governo inglese ai supporti multimediali, che di fatto ostacolava la legittima creazione di files ed il loro utilizzo sui moderni mezzi di riproduzione.
Promotore dell' abrogazione della obsoleta legge "anti-rip" è David Cameron, primo ministro britannico che ha dato il via libera ai creatori di files dopo aver consultato esperti del settore come Ian Hargreaves, ordinario di Economia Digitale presso la scuola di giornalismo di Cardiff.
La nuova legge, che sostituisce la precedente, permette dunque di creare copie digitali dei propri contenuti multimediali, purchè essi derivino da supporti legalmente acquistati, per utilizzarli su lettori come iPod, Walkman, Computers etc...
La legge precisa però che resta assolutamente illegale condividere questi files in rete o rivenderli per uso commerciale.
Finalmente il popolo britannico potrà trasferire tutta la propria collezione musicale sull' iPod (o Walkman per i più tradizionalisti) senza temere di commettere un reato.
Fonte: The Daily Telegraph (organo di stampa inglese)
2-applicare la legge per coloro che non lo fanno. Siccome non è possibile, perchè sarebbe impossibile, non rompessero l'anima, la soluzione dei problemi non può essere data dalle persone oneste. Comunque chi infrange la legge continuerà a farlo e nessuno interverrà mai(e si ritorna sempre alla questione "fanno 10000 leggi che nessuno fa mai applicare, e se capita a te che ti pigliano sei solo uno sfigato"), a meno che non apriate un negozietto e spacciate giochi e musica in piazza
3-ci sono problemi più seri di cui discutere nei parlamenti, soprattutto in questo periodo di crisi
In altre parole, se i cd/dvd non presentavano particolari tecnologie anti-copia, si aveva il diritto di copiarli (sempre per uso personale, ovviamente), altrimenti si restava "inermi", senza possibilità di far nulla (fuorchè utilizzare i dischi su dispositivi compatibili), il che ci porta ad un altro problema di non poco conto: di fatto copiare la maggior parte dei dvd, fosse anche per uso strettamente personale, e convertirli, è di fatto un reato, perchè protetti con il css.
Diverso il caso dei cd audio, tecnologia nata senza alcun sistema di protezione (anche perchè negli anni '80 i tempi erano assai diversi, e la cassetta era assai più copiabile...), a parte alcuni inutili tentativi nei primi anni del 2000! Vorrei spendere un due parole anche sui videogames: se volessimo estendere la legge, si potrebbe considerare finalmente legale anche la possibilità di creare le iso o le roms dei propri giochi e giocarle su console diverse da quelle per cui erano state progettate!
Cose che un pò tutti fanno dalla notte dei tempi (almeno da quando sono apparsi i primi emulatori su pc), ma del resto si fa, ma non si dice...
la legge da approvare ( domani sapremo se passa o meno ma facile di si ) dice
In Inghilterra sarà a breve perfettamente legale rippare CD e DVD. E’ attesa per oggi, infatti, una decisione del governo inglese che potrebbe alleggerire la normativa sul diritto d’autore e permettere agli utenti privati e solo per uso personale di convertire in file digitali i contenuti di supporti quali CD e DVD. Il Primo Ministro David Cameron si è consultato con Ian Hargreaves, professor of digital economy presso la Cardiff School of Journalism e che ha individuato come leggi vecchie di 300 anni stavano ostacolando l’innovazione e la crescita. La futura legge dovrebbe consentire come già detto il ripping dei supporti legalmente acquistati per avere copie di brani su iPod, computer e altri dispositivi. Come sempre non sarà, invece, legale distribuire su Internet i file con sistemi di file-sharing. Finora le forze dell’ordine britanniche hanno a onore del vero avuto un approccio non troppo aggressivo sulla materia; la decisione del governo inglese, ad ogni modo, permetterà di mettere fine ad anacronistici blocchi che poco senso hanno nell’era del web.