Le dinamiche degli Strike
I giochi della serie Strike hanno i loro punti di forza in un perfetto mix di azione e strategia, in cui non c’è tempo per pensare, ma bisogna architettare le mosse successive, mentre si combatte in tempo reale sui propri elicotteri corazzati. Questi due elementi sono stati sapientemente miscelati per arrivare ad un risultato molto convincente sotto tutti i punti di vista, capace di catturare ogni genere di giocatore col suo gameplay semplice e complesso allo stesso tempo. Alla facilità e all’immediatezza dello sparare catartico contro obiettivi malvagi, infatti, si unisce la necessità di pianificare la nostra sete di distruzione, calcolando sempre fattori fondamentali come la mancanza di carburante, che si esaurisce rapidamente e deve essere rifornito grazie a taniche presenti sul terreno. Oltre a questo ci sono anche sub-missioni di recupero, in cui è necessario salvare i propri soldati prigionieri del nemico. Per la riuscita delle missioni è utilissimo lo studio attento della mappa e quindi del territorio, pianificando un percorso esatto e operando con precisione chirurgica, senza sprecare tempo, proiettili o carburante sparando contro edifici a caso, come accadrebbe in un titolo esclusivamente action. I vari obiettivi devono essere completati con attento rigore, e starà al giocatore decidere il piano d’azione migliore. Dobbiamo abbattere prima i radar, far esplodere le raffinerie e i lanciamissili nemici o salvare i commilitoni? Queste le domande che si dovrà fare il giocatore. Scegliere il momento migliore per rifornirsi di armi e benzina spesso è la chiave del successo di una missione. Indimenticabile la scaletta che scende piano dal nostro elicottero per salvare gli eroici combattenti, mentre i nemici ci sparano all’impazzata! Alcune caratteristiche del gameplay, come i posti limitati a bordo dell’elicottero, la necessità di utilizzare armi più pesanti per distruggere nemici più coriacei in meno tempo o la priorità di alcuni obiettivi strategici, donano grande varietà al gioco rendendolo interessante e privo di tempi morti. Il successo delle missioni dipende dalla perfetta pianificazione del nostro intervento, agendo senza criterio il Game Over arriverà inesorabile dopo poco tempo.
Il contesto storico e le sue evoluzioni fantastiche
La trama dei vari Strike è sempre interessante ed attuale e si rifà a fatti realmente accaduti nel mondo o a loro fantasiose evoluzioni. L’impostazione è simile ad un’altra serie di strategia militare basata sulla fanta-storia, Command & Conquer. Il protagonista malvagio del primo titolo, ad esempio, è il personaggio di fantasia Generale Kilbaba, losco figuro di cui i giocatori dovranno scoprire i piani segreti e sventarli. Egli conquista gli Emirati Arabi e ha in mente di scatenare una vera e propria terza guerra mondiale. L’elicottero Apache AHX, vero protagonista del gioco, è una elaborazione digitale del reale Hughes AH-64 Apache. Questo velivolo è utilizzato come principale mezzo da guerra volante dall’esercito degli stati uniti fin dagli anni '70 ed è attualmente prodotto, insieme a quelli dell’aeronautica di destinazione civile, dalla Boeing, nota per il suo 747. L’ambientazione è importantissima nel gioco, e la sua ispirazione è di certo dovuta ai reali fatti di cronaca dell’anno precedente, dove le televisioni di tutto il mondo hanno trasmesso in diretta le immagini della Guerra del Golfo, combattuta nel 1991, che ha visto USA, ONU e Stati a loro collegati contrapposti all’Iraq, durante l’invasione del Kuwait. Il bimotore d’assalto è stato ricostruito da Electronic Arts con molta cura ed il gioco è stato definito “molto realistico ed interessante” persino dagli organi di stampa ufficiali dell’esercito USA. Anche i successivi episodi propongono trame interessanti che vanno dal combattimento col figlio del generale, passando per attentati al presidente degli Stati Uniti, il declino dell’Unione Sovietica fino al dover sventare la minaccia nucleare mondiale. Pur avendo un’impostazione di fondo seria, visti gli argomenti di guerra trattati, non mancano alcuni tocchi di umorismo, come improvvise apparizioni di Elvis Presley o Babbo natale nascoste qui e là.
Titolo: Desert Strike: Return to the Gulf
Sviluppatore: Electronic Arts / Granite Bay Software (MD)
Casa: Electronic Arts
Anno: 1992
Versioni: Amiga, PC Dos, Mac, SNES, Master System, Mega Drive.
Versioni portatili: Game Boy, GBA, Game Gear, Atari Lynx, PSP (raccolta EA Replay).
Il debutto della serie Strike avviene nel 1992 con Desert Strike: Return to the Gulf, rilasciato sia per il mercato computer, in versione Amiga, Mac e PC, sia per quello console, coprendo le principali macchine in commercio in quell’anno ed arrivando, svariati anni dopo, anche su GBA e PSP. Il primo episodio è stato ideato da Mike Posehn, ingegnere e fondatore della Granite Bay, con la collaborazione di Jhon Manley, e Tony Barnes. Il nome di lavorazione del gioco era Apache AHX: Desert Madman, poi semplificato da EA per ragioni di marketing. Perfetta sinergia di azione e ragionamento, il titolo vede il giocatore nei panni di un pilota di elicottero Apache in una missione dagli obiettivi multipli, che vanno dal salvataggio di alleati prigionieri, fino alla distruzione di determinate locazioni strategiche, per controbattere i piani del villain del gioco, il generale Kilbaba. Il successo del primo titolo è stratosferico tanto da generare una serie che vede al suo attivo cinque episodi e uno spin-off. Da segnalare che la versione per PC Dos, edita sul mercato da Gremlin, contiene un livello in più rispetto alle altre.
Titolo: Jungle Strike: A sequel to Desert Strike
Sviluppatore: EA / High Score Productions (SNES, MD)
Casa: Electronic Arts
Anno: 1993
Versioni: Mega SNES, Drive, Amiga, Amiga CD32, PC Dos.
Versioni portatili: Game Boy.
Pur essendo stato concepito inizialmente come esclusiva per Mega Drive, il secondo gioco della serie ha visto ben presto la luce sui principali sistemi, incluso l’allora promettente Amiga CD32. La sviluppo del gioco è affidato da EA alla High Score Production, team con cui collabora lo staff originario di Mike Posehn. La trama è un seguito perfetto del primo Desert Strike, e vede i giocatori impegnati nello scontro contro Carlos Ortega, capo di una organizzazione di trafficanti di droga, alleati con Ibn Kilbaba, figlio del vecchio generale avversario. La missione inizia a Washington ma si sposterà presto nella giungla, come suggerisce il titolo, ed un richiamo alla realtà è la presenza del presidente Clinton, mentre il resto dei personaggi è di totale invenzione. L’elicottero principale non è più un Apache ma un Boeing-Sikorsky RAH-66 Comanche, anch’esso realmente utilizzato dall’esercito statunitense. Per la prima volta nella serie si aggiungono al velivolo principale anche un secondo aereo da combattimento, un Lockheed F-117 Nighthawk ed altri mezzi pilotabili, come motociclette ed hovercraft, donando molta più varietà al gameplay. In una intervista al sito Sega16.com, Mike Posehn dichiara che Jungle Strike è l’episodio della serie a cui è più legato. Anche in questo secondo episodio la versione per PC Dos si distingue dalle altre, offrendo un’introduzione precalcolata differente dalle controparti console e Amiga.
Titolo: Urban Strike: The sequel to Jungle Strike
Sviluppatore: EA / Granite Bay Software (MD) / Black Pearl Software (SNES)
Casa: Electronic Arts
Anno: 1994
Versioni: SNES, Mega Drive.
Versioni portatili: Game Boy, Game Gear.
Uscito nel 1994, il gioco è il primo ad abbandonare il mercato dei computer, sia Amiga che Ibm compatibili, per puntare esclusivamente sulle console a 16 bit. La versione Mega Drive è realizzata dall’originale Granite Bay, mentre la versione SNES è affidata a Black Pearl, altro sviluppatore nell’orbita EA. Per quanto riguarda le versioni portatili, oltre che per l’immortale Game Boy, il gioco esce anche per la console tascabile di casa Sega. L’ambientazione del patriottico titolo inizia nelle assolate Hawaii e sposta la sua ambientazione principale in contesti urbani. Uno dei personaggi malvagi del passato, Carlos Ortega, ritorna sulla scena sotto mentite spoglie e toccherà nuovamente al giocatore fermare i suoi piani diabolici. Una interessante trovata narrativa è quella di ambientare il tutto in un futuro prossimo, il 2001, ovvero sette anni avanti rispetto all’anno reale del gioco. Graficamente siamo su livelli molto alti e la grafica in 2D, qui presentata per l’ultima volta, è raffinatissima pur rispettando i dettami classici della serie, con una visuale isometrica molto evocativa e funzionale al gameplay. Il gioco ha fatto scalpore per il suo essere tristemente profetico, mostrando un attacco alle torri gemelle ambientato nel 2001, anche se effettuato con mezzi differenti dagli aerei kamikaze utilizzati dai terroristi arabi.
Nel successivo 1995, la serie si prende un anno di pausa, dovuto forse alla maggior difficoltà di programmazione dell’episodio nel frattempo in lavorazione. Ma per non far mancare troppo la saga ai suoi ormai numerosi fans, viene rilasciata sul mercato una compilation dei primi due capitoli per PC, riproposti insieme in una collezione Deluxe su CD Rom.
Titolo: Soviet Strike
Sviluppatore: EA / EA Tiburon (Saturn)
Casa: Electronic Arts
Anno: 1996
Versioni: PlayStation, Saturn
Versioni portatili: nessuna.
Il quarto capitolo, oltre ad abbandonare il sottotitolo, vede la perdita di Mike Posehn, uno degli autori principali dei precedenti giochi. La Granite Bay, infatti, abbandona il settore videogiochi per dedicarsi alle applicazioni grafiche per PC. A capo del progetto ci sono quindi il veterano John Manley insieme a Michael Becker, che sarà una delle menti principali dietro alla serie di giochi sul signore degli anelli di EA, ricoprendo il ruolo di story designer. La serie Strike passa per la prima volta ad un motore tridimensionale, grazie alle possibilità offerte dai nuovi sistemi a 32 bit, includendo la possibilità di rotazione del campo di gioco. Le maggiori capacità grafiche fanno però desistere EA dal pubblicare anche delle versioni portatili, poiché nel 1996 la macchina da passeggio più utilizzata era ancora ad 8 bit ed il gioco sarebbe stato esageratamente ridimensionato. Gli scenari 3D del titolo sono spettacolari e spaziano dagli splendidi scenari della Crimea, in cui è ambientato il primo livello, alla città di Mosca. Per la prima volta presentano anche delle scene in FMV, ed i personaggi del gioco, come il Generale Earle o l’affascinante Andrea Grey del Security Czar, sono interpretati da veri attori. La trama presentata dal gioco è molto intricata e ci vede lottare contro il super-malvagio Shadow Man, al secolo Uri Vatsiznov, e il famoso KGB, il temibile servizio segreto russo, la cui sigla vuol dire Comitato per la Sicurezza dello Stato, dopo la caduta dell’Unione Sovietica. La speciale unità Strike comandata dal giocatore, ormai promosso al grado di “commander”, deve quindi salvare da un attentato Boris Yeltsin, altro riferimento alla realtà, contrapposto a personaggi immaginari come il misterioso “Hack”, o Nick Arnold, il nostro fedele copilota. Il gioco non manca di ricordarci come i suoi siano tempi incerti, in cui i delicati equilibri mondiali si sono rotti e non si mai bene chi sia il buono e chi il cattivo…
Titolo: Nuclear Strike
Sviluppatore: EA / Pacific Coast Power and Light (N64)
Casa: Electronic Arts
Anno: 1997
Versioni: PC Windows, PlayStation, Nintendo 64.
Versioni portatili: nessuna.
L’ultimo titolo di questa grande serie conferma molte delle idee introdotte dal suo predecessore e debutta anche sull’allora esordiente Nintendo 64, tralasciando però il 32 bit di Sega, viste le condizioni di mercato sfavorevoli. Nuclear Strike vede di nuovo come direttori del progetto John Manley e Michael Becker e si propone come un seguito diretto di Soviet Strike. Il gioco ripropone molti dei personaggi della trama precedente, come Hack, Andrea, Earl e Nick che ci danno spesso utili consigli per sopravvivere. Andrea ad esempio ci ricorda che “la percezione della realtà è importante quanto la realtà stessa, controllando la percezione controllerai gli eventi”. Nuclear Strike presenta nel cast degli attori anche un nome noto agli appassionati di telefilm americani, Bo Hopkins, presente in molte serie tv come A-Team, Charlie’s Angels e Fantasilandia. Hopkins interpreta nel gioco la parte di un ex agente della CIA, il colonnello Le Monde, super cattivo di questo episodio, intenzionato a scatenare una minaccia nucleare. Pur confermando le buone innovazioni di Soviet Strike, questo nuovo capitolo aggiunge nuove caratteristiche che arricchiscono il gameplay. Tra le novità spiccano ben tredici diversi veicoli pilotabili, di cielo, di mare e di terra oltre al Super Apache, tra cui jet e carri armati. Le nuove feature includono la possibilità di inviare truppe in zone particolarmente calde, un’utilissima bussola di navigazione, un radar ravvicinato HUD, una modalità “novellino” per i neofiti della serie e la riproduzione dei messaggi ricevuti per studiare meglio le proprie strategie.
Da segnalare la particolare versione per Nintendo 64, che è arrivata sul mercato solo nel Natale 1999. Nuclear Strike 64 è realizzato dallo sviluppatore californiano Pacific Coast Power and Light ed è basato su un nuovo motore grafico, per meglio adattarsi alle differenti capacità della macchina. Nel finale del gioco viene annunciato il seguito che però non sarà mai realizzato, almeno non nella forma prevista…
Uno sguardo al futuro mancato
La serie avrebbe dovuto terminare con un ulteriore capitolo, intitolato Future Strike, ma una cattiva idea di EA lo ha trasformato, al suo debutto, in un gioco totalmente diverso, che stravolge regole e gameplay dei vecchi Strike.
Titolo: Future Cop: L.A.P.D.
Sviluppatore: Electronic Arts
Casa: Electronic Arts
Anno: 1998
Versioni: PlayStation, PC Windows, Apple Mac
Versioni portatili: nessuna.
L’episodio “orfano” della serie arriva nel 1998 su PlayStation, unica console scelta, a causa del predominio del mercato, ma vede il ritorno sui computer, sia Windows che Macintosh. Di Future Cop abbiamo già parlato nello spazio L’angolo dell’ignoto, e da ciò già si intuisce lo scarso successo di questo episodio, a metà tra seguito ufficiale e spin-off che pochissime persone hanno saputo apprezzare. Nel titolo ci sono anche pochi nomi in comune a quelli dello staff dei precedenti giochi, tra cui Bob Rossman, qui in veste di Creative Director. Gli estimatori della serie classica non hanno gradito il troppo sbilanciamento verso l’azione e il conseguente abbandono della parte strategica. Di contro nemmeno i neofiti hanno potuto guardarlo positivamente, a causa di altri titoli ben più innovativi ed affascinanti presenti sulla prima macchina Sony. Col senno di poi non bisogna dare una valutazione troppo negativa al gioco e considerarlo un semplice action, quasi del tutto slegato dalla serie, che alla fine risulta uno spin-off poco vario ma divertente.
Desert Strike oggi
Raramente i giochi della serie Strike sono stati riproposti per i moderni sistemi, e una “Strike Collection” non è mai venuta in mente alla EA, che ha preferito puntare su una riedizione del primo capitolo per GBA, uscita nel 2002. Questo episodio è uscito col nome di Desert Strike Advance e presenta poche differenze con il titolo originale, tra cui il curioso cambio di nome del protagonista malvagio da Kilbaba a Muababa. Per chi volesse riscoprire le origini della saga è da segnalare una interessante raccolta per PSP, intitolata EA Replay, che contiene l’originale Desert Strike e il suo seguito Jungle Strike. In totale nella raccolta sono presenti 14 giochi classici dell’Electronic Arts dei vecchi tempi, riproposti nelle loro conversioni per console. Tra questi ricordiamo i tre episodi della serie Road Rash, Syndicate della Bullfrog che molti avrebbero forse preferito riproposto nella versione PC, Budokan, Wing Commander e una chicca non da poco per gli amanti degli RPG: Ultima the Black Gate!
Altre immagini:
Fabio "Super Fabio Bros" D'Anna
comunque serie fantastica lode all electronic arts.